Gli oppositori del Cremlino avvelenati negli ultimi due anni

Redazione
17/05/2023

Avvelenamenti, effrazioni, furti: i servizi segreti di Mosca all’opera per reprimere il dissenso. I casi di Natalia Arno, John Herbst, Christo Grozev e di una cronista russa che, dopo aver lasciato il Paese, è finita in ospedale a Berlino.

Gli oppositori del Cremlino avvelenati negli ultimi due anni

Dal 2022 almeno tre persone, che avevano espresso opinioni critiche nei confronti del Cremlino, hanno accusato sintomi di avvelenamento. Lo riporta media russo indipendente specializzato in giornalismo investigativo Agentstvo. I casi citati includono un’attivista dell’opposizione russa, una giornalista fuggita in Germania e persino un ex ambasciatore statunitense.

Natalia Arno, attivista di Free Russia Foundation

Gli ultimi due casi si sono verificati questa primavera. Nei primi giorni di maggio Natalia Arno, presidente e fondatrice della ong Free Russia Foundation, ha avvertito un forte malessere mentre si trovava in Repubblica Ceca. La donna ha sentito intorpidimento nel corpo e dolore in varie parti del corpo, spiega Agentstvo, aggiungendo che Arno prima della comparsa dei sintomi aveva scoperto che qualcuno si era introdotto nella sua sua camera d’albergo a Praga. Nella stanza, ha raccontato la presidente di Free Russia Foundation, c’era uno strano odore, «simile a quello di un profumo scadente». La mattina dopo, Arno è volata negli Stati Uniti, dove vive da quasi 10 anni, dopo essere stata costretta a lasciare la Federazione Russa. All’arrivo negli Usa i sintomi non si sono attenuati e Arno è stata costretta al ricovero in ospedale: sul caso starebbe indagando l’Fbi.

Avvelenamenti, effrazioni, furti: i servizi segreti russi all’opera per reprimere il dissenso. I casi di Natalia Arno, John Herbst, Christo Grozev.
Natalia Arno (Free Russia Foundation).

La giornalista russa esule in Germania

Prima di Praga, Arno era stata a Berlino, per un incontro tra oppositori russi organizzato da Mikhail Khodorkovsky. E proprio nei giorni (29-30 aprile) di questo evento, anche una giornalista russa che ha da poco lasciato il Paese si è rivolta a medici tedeschi dopo aver accusato problemi di salute dalla natura sospetta. La cronista, di cui Agentstvo non fa il nome, si sarebbe rivolta alla clinica berlinese Charité, dove era stato curato il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny dopo essere stato avvelenato con il novichok.

Avvelenamenti, effrazioni, furti: i servizi segreti russi all’opera per reprimere il dissenso. I casi di Natalia Arno, John Herbst, Christo Grozev.
John E. Herbst (Getty Images)

John E. Herbst, ex ambasciatore Usa in Ucraina

Il terzo caso è quello di John E. Herbst, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina (2003-2006) e ora direttore dell’Eurasia Center per il thin thank Atlantic Council, da sempre critico nei confronti di Vladimir Putin. Herbst avrebbe riportato sintomi di avvelenamento pochi mesi prima dell’invasione dell’Ucraina. Sia l’Atlantic Council che l’ex diplomatico Usa, interpellati, si sono rifiutati di commentare. I casi suggeriscono che i servizi di sicurezza russi, accusati di una serie di sospetti avvelenamenti contro i critici del Cremlino, stanno ancora operando oltre i confini della Russia, nonostante il crescente isolamento del Paese dall’Occidente.

Avvelenamenti, effrazioni, furti: i servizi segreti russi all’opera per reprimere il dissenso. I casi di Natalia Arno, John Herbst, Christo Grozev.
Christo Grozev (Getty Images)

Christo Grozev, giornalista investigativo di Bellingcat

L’ultimo episodio riguarda il giornalista investigativo Christo Grozev, principale investigatore russo di Bellingcat. Il suo caso è simile a quello di Arno, ma senza sintomi di avvelenamento. Nell’estate del 2022, mentre si trovava in Montenegro ospite di una conferenza sulla Russia, qualcuno ha forzato la camera d’albergo dove soggiornava, portando via il suo smartphone. Grozev ha confermato quanto scritto da Agentstvo, senza fornire ulteriori dettagli.