Operazione London Bridge, cos’è il piano da attuare in caso di morte della Regina

Debora Faravelli
08/09/2022

Prima di essere diffusa alla stampa, la notizia sarà annunciata al Primo Ministro, ad una stretta cerchia di funzionari e ai governi dei 51 Stati membri del Commonwealth delle Nazioni.

Operazione London Bridge, cos’è il piano da attuare in caso di morte della Regina

Sono ore concitate per il Regno Unito dopo la notizia del peggioramento delle condizioni di salute della Regina Elisabetta. Mentre tutti i figli si stanno recando al castello di Balmoral, dove Sua Maestà si trova attualmente, a Buckingham Palace è stata interrotta la consueta cerimonia del cambio della guardia. E, intanto, i conduttori della BBC News si sono già vestiti di nero come previsto dalla cosiddetta operazione London Bridge, il piano da attuare in caso di decesso della monarca regnante.

Regina Elisabetta (Getty Images)

Cos’è l’operazione London Bridge

Si tratta dell’elenco di procedure da eseguire nei giorni successivi alla morte di Her Majesty, originariamente messe a punto negli anni Sessanta ma aggiornate diverse volte nel corso degli anni. L’organizzazione coinvolge dipartimenti del governo, il Metropolitan Police Service (servizio di Polizia metropolitana della città di Londra), le British Armed Forces (le forze armate britanniche), la Chiesa d’Inghilterra, i media e i Parchi Reali di Londra.

La frase «London Bridge is down» annuncerà la morte della Regina al Primo ministro del Regno Unito e ad un ristretto numero di funzionari, dando inizio all’esecuzione del piano. Nelle ore successive alla tragica notizia, verranno informati il segretario di gabinetto e alcuni dei ministri e funzionari più anziani.  Successivamente, l’ufficio del ministero degli Esteri comincerà a comunicare la notizia ai governi dei 51 Stati membri del Commonwealth delle Nazioni del quale la regina è ufficialmente il capo.

Regina Elisabetta (Getty Images)

Le comunicazioni alla stampa

Solo dopo, il decesso verrà comunicato alla stampa tramite una nota rilasciata alla Press Association. Ogni canale principale della BBC cesserà immediatamente le sue trasmissioni giornaliere e sarà sintonizzato sul canale BBC News per seguire in diretta la situazione. I conduttori televisivi vestiranno a lutto, un abito nero pronto per l’occasione, e nelle radio commerciali i vari speaker verranno avvisati della morte di Elisabetta con una luce blu che lampeggerà a intermittenza.

Il Parlamento sarà richiamato immediatamente e, se possibile, si riunirà entro un’ora per ascoltare il messaggio rivolto dal primo ministro alla Camera dei Comuni. Il giorno successivo al D-Day, così verrà chiamato internamente, verrà proclamato il nuovo monarca.

I funerali

Diversi i piani di movimento che sono stati progettati per la bara di Elisabetta, a seconda di dove spirerà. Se presso il Castello di Balmoral in Scozia, dove si trova attualmente, il feretro sarebbe posto nella Cattedrale di Edimburgo e successivamente trasportato a Buckingham Palace tramite il Treno Reale. Per quattro giorni rimarrà nella sala del trono del palazzo per poi essere trasferito presso Westminster Hall ed esposto al pubblico per altrettanti quattro giorni.

Solo nove giorni dopo la morte ci sarà il funerale di Stato, celebrato dall’arcivescovo di Canterbury presso l’Abbazia di Westminster. Quando la salma giungerà in chiesa, tutto il Paese dovrà osservare il silenzio. A seguito delle esequie, sarà trasportata al Castello di Windsor dove sarà sepolta in una tomba pre-realizzata nella Cappella di San Giorgio. L’ultimo passo del piano prevede che il figlio Carlo lasci cadere sulla bara una manciata di terra da una coppa d’argento.