La variante Omicron del Covid-19 sembra reinfettare le persone a un ritmo più elevato rispetto ai ceppi precedenti. Lo hanno reso noto i virologi sudafricani. Chi ha già contratto il Covid, quindi, potrebbe non essere protetto.«Riteniamo che l’infezione precedente non fornisca protezione da Omicron», ha affermato al Guardian Anne von Gottberg dell’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili in Sudafrica, secondo la quale la quale, a questi ritmi, Omicron diventerà la variante dominante nel Paese ed è stata trovata nel 75 per cento dei test finora sequenziati.
Omicron, in Sudafrica boom di contagi: +400 per cento in una settimana
A metà novembre il Sudafrica registrava circa 300 casi di Covid al giorno. Mercoledì primo dicembre i nuovi casi sono stati 8.561 con un tasso di positività del 16,5 per cento, rispetto ai 4.373 del giorno prima e ai 2.273 di lunedì. Rispetto a una settimana fa, prima dell’individuazione della variante, l’aumento dei casi è stato di oltre il 400 per cento. «Stimiamo che il numero di casi aumenterà in modo esponenziale in tutte le province del Paese», ha aggiunto l’esperta. «I vaccini continueranno, tuttavia, a proteggere da forme gravi, ricoveri e morte». Opinione condivisa anche da Salim Abdool Karim del Centro per il programma di ricerca sull’Aids in Sudafrica. I dati iniziali sulla nuova variante suggeriscono anche che non sia più letale delle precedenti. I medici della provincia di Gauteng hanno confermato che i pazienti presentano sintomi simil-influenzali tra cui una tosse secca.
In Sudafrica è immunizzato solo il 15 per cento della popolazione
La crescita di casi nel Paese ha aumentato le richieste di vaccinazione. A oggi in Sudafrica è immunizzato – quindi ha ricevuto due dosi – solo il 15 per cento della popolazione pari a 9 milioni di persone.
Secondo l’Ecdc Omicron potrebbe causare oltre la metà delle infezioni nei prossimi mesi
La variante Omicron potrebbe presto diventare predominante anche in Europa. Secondo le previsioni dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, è destinata a rappresentare oltre la metà di tutte le infezioni da Covid nel Vecchio continente entro i prossimi mesi. I casi finora sono 70 in 13 Paesi. I dati preliminari dal Sudafrica, si legge in un nuovo report dell’agenzia europea, «suggeriscono che potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla Delta e, in tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da SARS-CoV-2 nell’UE/SEE entro i prossimi mesi».