Deve rispondere di rapina aggravata e omicidio il 27enne romeno fermato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Catania e della Compagnia di Palagonia per l’omicidio dell’avvocato Laudani. L’uomo avrebbe anche precedenti per violenza. I militari lo avrebbero trovato mentre stava prendendo un bus per tornare nel suo Paese. Invece, lo hanno fermato e arrestato.
Omicidio dell’avvocato Laudani: le indagini
Le indagini che hanno condotto all’arresto del 27enne si sono basati su due elementi principali. Il primo è la bottiglia di birra che il 27enne avrebbe lasciato a casa della vittima e da cui sarebbe stata riscontrata la sua saliva. Poi, i Carabinieri avevano verificato la lista degli affittuari dell’avvocato ed era emerso che l’uomo aveva affittato un casolare della vittima. La notte tra il 4 e il 5 settembre scorsi, dopo una festa con gli amici, il 27enne sarebbe entrato nell’abitazione dove l’avvocato – che non esercitava più da tempo – si recava ogni settimana per curare il giardino e si tratteneva per alcuni giorni.

A quel punto, lo avrebbe aggredito e gli avrebbe chiesto se avesse denaro in casa. L’avvocato gli avrebbe così consegnato 12mila euro, dopo che il rapinatore lo avrebbe picchiato e immobilizzato a letto. L’avvocato è riuscito a mandare un messaggio alla segreteria telefonica dei vicini, che però lo hanno sentito solo il giorno successivo.
Il ritrovamento
L’uomo era stato ritrovato dai Carabinieri nella casa a soqquadro ed era stato portato direttamente in ospedale, dove era deceduto quattro giorni dopo. Secondo chi indaga, il 27enne romeno non sarebbe stato da solo nella casa durante la rapina e l’aggressione, per cui si indaga per altri soggetti non ancora identificati.

I fatti sono avvenuti a Castel di Iudica, nel Catanese. I Carabinieri hanno scoperto che il rumeno viveva invece in provincia di Caltanissetta. Ora il bracciante agricolo è finito agli arresti.