Le novità sugli omicidi di Ardea e su Andrea Pignani

Redazione
15/06/2021

Andrea Pignani, l'uomo che ha ucciso due fratellini e un pensionato ad Ardea prima di togliersi la vita, non era mai stato sottoposto a Tso. A maggio 2020 era stato ricoverato una notte in ospedale dopo aver minacciato la madre con un coltello.

Le novità sugli omicidi di Ardea e su Andrea Pignani

Due bambini, Daniel e David Fusinato di 5 e 10 anni e Salvatore Ranieri, 74 anni sono stati uccisi domenica 13 giugno mentre si trovano nella zona del Consorzio di Colle Romito, ad Ardea, paesino a due passi da Roma. Sono stati uccisi a colpi di pistola da Andrea Pignani, 34 anni, che poi si è tolto la vita. Pignani, secondo quanto risulta dalle indagini, non aveva avuto nessuno screzio o battibecco con il padre dei fratellini né con l’altra vittima.

Chi era Andrea Pignani

Laureato in ingegneria informatica, Pignani da tempo era disoccupato. I vicini di casa dicono che si vedeva poco in giro. Sul suo profilo social si identificava con il nome di Mr.Hide 86, il suo anno di nascita. Quei pochi che hanno avuto la possibilità di incontrarlo lo descrivono come un soggetto litigioso ma al momento non risultano denunce formali a suo carico. Pignani viveva con la madre dopo la morte del padre, guardia giurata, lo scorso autunno. L’uomo pubblicava sui social versi di Giovanni Pascoli. Descriveva se stesso con una frase di Friedrich Nietzsche: «Mai sazio, come la fiamma mi ardo e mi consumo, luce diventa tutto ciò che afferro». Nella sua camera è stato trovato un sacco da boxe.

Il mistero della pistola

Dopo la morte del padre, secondo quanto riportato dai giornali, i familiari di Pignani avrebbero detto di non aver più trovato la pistola. Non avrebbero però sporto denuncia per smarrimento. La madre, secondo gli investigatori, non poteva non essere a conoscenza della presenza della pistola nell’abitazione, regolarmente detenuta dal coniuge, e ora rischia di essere indagata per detenzione abusiva d’arma da fuoco.

L’aggressione alla madre e la visita al Pronto soccorso dell’Ospedale di Ariccia

L’11 maggio 2020, dopo aver minacciato la madre con un coltello, Pignani fu sottoposto a consulenza psichiatrica presso il Pronto Soccorso del nuovo Ospedale dei castelli di Ariccia. I dettagli della visita sono emersi dagli accertamenti dei carabinieri e della Procura di Velletri. In quell’occasione venne eseguita una consulenza psichiatrica, gli diedero un calmante e dopo una notte venne dimesso con la diagnosi di «stato di agitazione, paziente urgente differibile che necessita di trattamento non immediato». L’uomo rientrò a casa e fu affidato al padre. Pignani, ha precisato la Asl Roma 6, non è mai stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio presso le strutture aziendali e non era in carico ai servizi territoriali di salute mentale. Anche il sindaco di Ardea, Mario Savarese, ha confermato di non aver firmato nessun Tso per Pignani: «In quattro anni ne ho disposto solo uno e non è nei confronti di questa persona. Ho saputo che è stato in cura ma senza il coinvolgimento di questa amministrazione». Resta da verificare se fossero stati prescritti medicinali da assumere a intervalli regolari e se l’autore del massacro li abbia assunti o abbia assunto altre sostanze. Per questo è stato disposto sulla salma un esame tossicologico.