Il crescente interesse per la sostenibilità e il benessere del pianeta ha spinto sempre più persone a ricercare uno stile di vita green. Dall’alimentazione alla moda, passando per il make up sono state numerose le aziende che, negli ultimi anni, hanno lanciato sul mercato prodotti naturali e organici. Soprattutto nel campo del beauty, la tendenza si è avvertita in maniera insistente. Gli antichi rituali di bellezza così oggi rivivono esattamente come allora o in soluzioni rivisitate, per stare al passo coi tempi. «Ci hanno spesso ripetuto di mettere da parte la tradizione e ricercare la soluzione più efficace in laboratorio», ha spiegato in un’intervista alla CNN la beauty guru Imelda Burke, «eppure, nonostante l’innovazione sia importante, c’è ancora parecchio da imparare dai nostri antenati».
Dall’olio di rosa al gua sha, la nuova vita dei rituali beauty degli antichi
Un mantra che piccoli e grandi brand sembrano aver interiorizzato alla perfezione. Basti guardare al successo dell’olio di rosa, un unguento nato più di 2 mila anni fa in Turchia (che rimane, ancora oggi, uno dei principali produttori) e, di recente, ritornato sulla cresta dell’onda attraverso una serie di proposte moderne perché particolarmente ricco di vitamine, minerali e antiossidanti, ottimo come anti-infiammatorio e ideale per profumare la pelle con un aroma gradevole e poco invadente.

Ma non solo. Più o meno lo stesso exploit vede protagonista anche la curcuma, una spezia che per oltre 4500 anni è stata grande protagonista delle pratiche di massaggio ayurvedico orientale. «La curcuma potenzia il sistema immunitario e ha proprietà antiossidanti da cinque a otto volte più forti rispetto a quelle delle vitamine C ed E», ha illustrato a Vogue la farmacista Shabir Daya. In India, ad esempio, è una componente fondamentale del rito nuziale: le spose e gli sposi ne applicano piccole quantità sulle mani e sul volto poco prima dell’inizio della cerimonia come simbolo di purificazione e buona fortuna. Da non dimenticare anche il gua sha, tecnica di auto-massaggio cinese effettuato con una pietra fredda di giada, quarzo rosa o ossidiana nera, miracolosa per riattivare la circolazione e allentare la tensione e, oggi, riconoscibile nei rulli per il viso facilmente reperibili in profumeria o sugli e-commerce specializzati.
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— beautyfridge (@beautyfridge1) April 12, 2022
Antichi rituali di bellezza, oli da Marocco e Polinesia
Tra i grandi ritorni che l’universo della cosmetica ha accolto a braccia aperte spiccano anche quello dell’olio di argan e di quello di monoi. Il primo, originario del Marocco, dove le donne berbere lo ricavano dai frutti dell’Argania spinosa, è un concentrato di omega tre e sei e, per migliaia di anni, è stato commerciato nelle rotte che hanno attraversato il Mediterraneo. Il secondo, invece, affonda le sue radici in Polinesia e nasce dal macero dei petali delle gardenie di Tahiti nell’olio di cocco, pratica che gli indigeni Maohi adoperavano per ammorbidire i capelli e la pelle.

Un business sostenibile che vede le donne in pole position
Il recupero di rituali e ingredienti ancestrali nel settore della cura della persona ha innescato la nascita di compagnie fondate da donne. Creando, contemporaneamente posti di lavoro per i loro conterranei, impiegati nella raccolta della materia prima a chilometro zero o nella vendita degli articoli nei mercati locali. Come nel caso di Cheekbone Beauty, ideato dalla canadese Jennifer Harper, appartenente al ceppo indigeno degli Anishinaabe e Prados Beauty, della chicana (messicana ma residente negli Stati Uniti) Cece Meadows.
Anche grazie a loro, la rinascita delle tradizioni più arcaiche è riuscita a prendere piede, diventando uno strumento prezioso per guardare al proprio equilibrio come a una conseguenza dell’armonia della natura. Soprattutto in termini di sostenibilità. «La saggezza degli antenati, quando viene applicata con consapevolezza alle pratiche moderne, è una forza inarrestabile», ha sottolineato Farida Irani, CEO del brand australiano Subtle Energies, «ci aiuta a vivere con criterio e a trattare la Terra con cura, riducendo gli effetti nocivi della nostra routine e incoraggiandoci a cambiare il modo in cui viviamo».