Olimpiadi Milano-Cortina: congelata la nomina del nuovo ad

Marco Zini
31/08/2022

Nulla di fatto sulla nomina del nuovo ad di Milano-Cortina. Draghi, Malagò e Zaia, senza coinvolgere Fontana e Sala, hanno deciso di non decidere. No del presidente Coni sul manager Uefa. Mentre il governatore veneto penserebbe a Baldan o Varnier.

Olimpiadi Milano-Cortina: congelata la nomina del nuovo ad

Indietro tutta per la nomina del nuovo amministratore delegato delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. Questo l’esito della videoconferenza tra Mario Draghi, Giovanni Malagò e Luca Zaia che si è svolta nella serata di martedì 30 agosto, e che ha escluso i rappresentanti degli altri enti locali coinvolti nella manifestazione. Ma come mai il Comune di Milano, quello di Cortina e la Regione Lombardia non sono stai coinvolti, e con loro nemmeno i tecnici di Palazzo Chigi?

Pollice verso di Malagò per Michele Uva

I tre, secondo i rumors, sono usciti dai corridoi della Regione Veneto, avrebbero stretto un vero e proprio patto per decidere al momento di non decidere. L’accordo tra i soci fondatori sulla nomina ad ad di Paolo Scaroni, d’altronde, non si trova e il presidente del Coni Malagò, che incidentalmente è anche il presidente dell’inoperosa Fondazione che dovrebbe organizzare le Olimpiadi, ha messo il veto sul nome di Michele Uva, il manager che in un primo momento sembrava godere dei favori del pronostico. Tutto da rifare, quindi, con buona pace della supposta, e ormai dimenticata, urgenza con cui il Presidente del Consiglio aveva, nel mese di agosto, commissariato la macchina organizzativa delle Olimpiadi invernali del 2026.

Olimpiadi Milano-Cortina 2026, corsa a tre per il nuovo ad
Michele Uva. (Getty)

Zaia punta su Alberto Baldan o Andrea Varnier

Rimane incomprensibile come abbia potuto il solitamente iper attivo Zaia accettare passivamente il rinvio (che rischia di pregiudicare ulteriormente l’avventura olimpica). Anche perché il governatore leghista non sembra uno da farsi impigliare nel gossip dei palazzi romani messo in giro ad arte dai salotti per ingessare la partita. In realtà pare che Zaia abbia un suo disegno, condiviso da Malagò, che mira a portare come ad di Milano-Cortina 2026 il veneziano Alberto Baldan, amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail, il cui nome però era già stato escluso nella fase di selezione iniziale. O, in alternativa, il veronese Andrea Varnier, amministratore delegato di Filmmaster Events, la società del romanissimo Luigi Abete che organizzò, senza procedure a evidenza pubblica, l’evento di presentazione della candidatura olimpica di Roma 2024. Tutto pur di sbarrare la strada a Uva, il manager dell’Uefa che Malagò volle prima al Coni e poi alla Federcalcio, e che oggi però per lo stesso Presidente del Coni non sarebbe la persona adatta a guidare la macchina olimpica.

I ritardi nell’organizzazione

Tutto questo mentre il tempo passa, la macchina organizzativa è in ritardo, al punto che probabilmente solo un terzo delle infrastrutture promesse a corredo della manifestazione vedranno la luce. Il tutto perché Roma vuole gestire la partita, mentre Zaia, distratto dalla irrinunciabile pista di bob da 85 milioni che sta creando polemiche a non finire per i costi esorbitanti, guardava in cagnesco il governatore lombardo Attilio Fontana e il sindaco di Milano Beppe Sala e rivelava un’imprevista timidezza sul tema. A completare il quadro, assai desolante, la retromarcia del presidente Draghi, che proprio mentre sollecitava i ministeri a emettere ben 121 provvedimenti entro settembre per rispettare l’agenda del Pnrr, dopo aver varato un decreto che entro 30 giorni prevedeva la nomina del nuovo ad di Milano-Cortina al posto di Vincenzo Novari, ha deciso di congelare il tutto.