Praticato sul ghiaccio e molto simile al gioco delle bocce, il curling è uno degli sport che sta maggiormente attirando l’attenzione nel corso delle Olimpiadi Invernali che si stanno tenendo a Pechino e in cui anche l’Italia esprime diversi giocatori: vediamo come si gioca e quali sono in dettaglio le regole.
Cos’è il curling
Il curling è praticato su una superficie ghiacciata lunga circa 45 metri e larga 4. A competere sono squadre composte ognuna da quattro giocatori che, a turno, lanciano lungo l’asse verticale dei blocchi di pietra di 20 kg (“stone”). Nel corso del lancio, quando la stone è in movimento, altri due membri del team iniziano a spazzare la superficie ghiacciata muniti di una scopa in modo da migliorarne la traiettoria e indirizzarla il più possibile verso la “house”, una sorta di bersaglio disegnato sul ghiaccio. Nessuno dei può toccare minimamente la pietra in movimento, né accidentalmente e né con la scopa.
Le regole del curling
Le regole di questo sport sono piuttosto semplici. Nelle gare internazionali si giocano dieci manche e in ognuna di queste ciascuna squadra lancia otto pietre, due per giocatore. Il lancio avviene da un’estremità del campo appoggiando delicatamente la stone, con una minima spinta, sulla superficie ghiacciata e indirizzandola verso la house. A vincere la manche è la squadra che, alla fine di essa, ha lanciato una delle pietre il più vicino possibile ad una piccola zona circolare chiamata “bottone”, quasi in fondo alla pista.
La squadra che risulta vincente nella manche ha diritto a fare punti: ogni propria pietra posta più vicina al bottone rispetto alla prima pietra degli avversari a sua volta più vicina al bottone (segnata in rosso) equivale ad un punto.
Ad essere calcolate nel punteggio complessivo saranno anche tutte le pietre presenti nel cerchio colorato più esterno al bottone, quello blu. Il massimo di punti che una squadra può fare in una manche equivale a 8, cosa che accade solo quando tutte le sue pietre sono posizionate all’interno del cerchio blu e tutte più vicine al bottone di quelle dell’altra squadra. Una situazione che si verifica assai difficilmente e che in gergo si indica con “fare un pupazzo di neve”.
A cosa serve la scopa
Uno degli elementi fondamentali in questo gioco è l’utilizzo della scopa. È infatti grazie ad essa che due membri della squadra possono spazzare, con notevole coordinazione, il terreno che la pietra tirata da un loro compagno sta per percorrere. Sulla superficie è infatti presente uno strato di goccioline ghiacciate che tende a far curvare la pietra. Di qui l’importanza di usare la scopa, sia per rimuovere le gocce diminuendo dunque l’attrito del campo, sia per far procedere dritta la stone.