Atleti russi e bielorussi ammessi alle competizioni internazionali, pur senza bandiera. È arrivata, in coda a diverse polemiche, l’attesa decisione del Comitato olimpico internazionale (Cio). Gli sportivi gareggeranno insomma a titolo individuale, in forma neutrale e non dovranno essere legati alle forze armate. L’annuncio del presidente del Cio Thomas Bach, al termine della riunione dell’esecutivo che si è tenuta a Losanna, non ha accontentato il parlamento ucraino che aveva chiesto la totale estromissione dei russi. La decisione, però, non vale per le Olimpiadi di Parigi 2024 e per Milano-Cortina 2026: Bach ha detto che «la scelta verrà fatta al momento opportuno». Intorno alla questione si era sollevato un polverone per le dichiarazioni di una consulente ed esperta in diritti culturali dell’Onu, che aveva proposto di reintegrare i soldati di Mosca che non si sono macchiati di crimini di guerra. «Un’esclusione collettiva sarebbe discriminatoria», ha dichiarato in una riunione virtuale. «In passato c’erano molti atleti di altri Paesi coinvolti in operazioni militari attive e non sono mai stati esclusi». Immediata la reazione ucraina, che aveva parlato di «commenti folli e scioccanti». Nel frattempo, anche gli altri sport stanno emettendo i loro verdetti. World Athletics ha deciso di escludere russi e bielorussi nel prossimo futuro da tutti gli eventi di atletica leggera, mentre nel tennis si punta a un ritorno a Wimbledon dopo l’esclusione del 2022.
Olimpiade 2024, la proposta di ammettere i soldati russi che ha acceso le polemiche
Ad accendere la miccia era stata Alexandra Xanthaki, docente in legge alla Brunel University di Londra nonché relatrice speciale Onu per i diritti culturali dal 2021. L’esperta è intervenuta in una riunione virtuale del Cio, cui hanno partecipato rappresentanti degli atleti di 206 Paesi. Hanno destato scalpore, soprattutto fra gli ucraini, le sue parole sull’ammissione all’Olimpiade 2024 di russi e bielorussi. Sarebbe favorevole a un reinserimento persino di tutti i militari non legati a crimini di guerra e contro l’umanità. «Non è giusta un’esclusione collettiva», ha sottolineato la professoressa Xanthaki. «Bisogna lasciare fuori solo chi ha violato i diritti umani e commesso atrocità». Da valutare a sua detta anche il divieto di partecipazione per chi ha fatto propaganda di guerra di propria iniziativa e su base individuale.

«Commenti folli e scioccanti», ha immediatamente risposto l’ucraino Vladyslav Heraskevych, atleta di skeleton presente alla riunione. Ha inoltre sottolineato come, a suo parere, Xanthaki non abbia forti conoscenze dello sport. Secondo l’esperta Onu, i cittadini russi si potrebbero interrogare nel vedere i loro idoli sotto una bandiera neutrale all’Olimpiade di Parigi 2024. Una frase del tutto priva di fondamento, dato che gli sportivi di Mosca gareggiano senza stendardo da Pyeongchang 2018 per questioni legate al doping. Xanthaki ha perorato la sua causa anche su Twitter, dove ha aggiunto che diversi atleti provenienti dai Paesi del Sud hanno sposato la sua proposta.

Dall’atletica leggera al tennis, la risposta delle federazioni in attesa del Cio
Oltre al Cio, anche le federazioni di tanti sport stanno emettendo i loro verdetti. Il consiglio di World Athletics ha deciso di confermare l’esclusione di russi e bielorussi da ogni competizione internazionale di atletica leggera nel prossimo futuro. Differente invece il caso di Wimbledon, che per l’edizione 2023 sembra possa riammettere gli atleti di Mosca e Minsk. Pur mancando un annuncio ufficiale, il Daily Mail ha infatti annunciato che i Championships di tennis apriranno le porte anche a Medvedev, Rublev e compagni. Gareggeranno sotto bandiera neutrale e saranno immediatamente eliminati qualora dimostrassero sostegno nei confronti dell’invasione in Ucraina. Discorso simile anche per i tifosi che dovessero introdurre la bandiera russa nei campi. Rientro consentito nelle stesse misure anche per le competizioni di scherma in vista dei Mondiali di Milano (22-30 luglio) e le gare di Coppa del mondo.
The World Athletics Council has made a number of important decisions regarding the future participation of the Russian and Belarusian Member Federations in athletics, and the eligibility regulations for athletes who are transgender or who have Differences of Sexual Development.
— World Athletics (@WorldAthletics) March 23, 2023