Mentre tiene banco l’ennesima sparatoria ai danni di un afroamericano, il 16enne Ralph Yarl, gravemente ferito con due colpi d’arma da fuoco al volto a Kansas City, in Missouri, è dall’Oklahoma che arriva una notizia da brividi. Come rivelano la Cnn e gli altri media americani, riprendendo i giornali locali, lo sceriffo Kevin Clardy della contea di McCurtain rischia il posto per alcune registrazioni choc. L’uomo, nel dialogare con alcuni funzionari della contea, avrebbe parlato sia di «picchiare, uccidere e seppellire» i giornalisti, sia di non poter più impiccare «a una dannata corda» gli afroamericani.

Il governatore Stitt: «Sconvolto e sconcertato»
I media hanno immediatamente interpellato il governatore Kevin Stitt, che ha chiesto le dimissioni immediate sia dello sceriffo Kevin Clardy sia degli altri funzionari protagonisti delle conversazioni: «Sono insieme sconvolto e sconcertato nell’ascoltare gli orribili commenti fatti dai funzionari. Non c’è semplicemente spazio nello stato di Oklahoma per tali discorsi d’odio, specialmente da parte di chi serve la comunità attraverso i loro incarichi». Stitt promette poi indagine e l’avvio di un’inchiesta per determinare eventuali «condotte illegali». Ma la comunità è sconvolta. Nelle trascrizioni degli audio, poi consegnati ai procuratori dello stato dell’Oklahoma e all’Fbi, uno dei membri della commissione si lamenta di non poter trascinare gli afroamericani fuori dalla prigione, «portarli al fiume ed impiccarli con una corda». Lo sceriffo, inoltre, avrebbe scherzato sull’atroce destino di una donna morta nel rogo della propria casa, paragonandola a un «barbecue».

Gli uffici dello sceriffo: «Audio modificato»
Nelle scorse ore, però, è arrivata anche la difesa, con un post su Facebook, dello sceriffo. La pagina dell’ufficio dello sceriffo della contea scrive che «le ultime 72 ore sono state tra le più difficili e dirompenti della memoria recente. Si tratta di una situazione molto complessa e ci dispiace dover affrontare». E si legge, nel breve post, che è «illegale registrare segretamente una conversazione» e che «oltre ad essere stato ottenuto illegalmente, l’audio non corrisponde alla “trascrizione”» riportata poi sui media. Nel post si legge anche che «a seguito del comunicato stampa uscito venerdì, sono state fatte numerose minacce di violenza, comprese minacce di morte contro dipendenti e funzionari della contea, le loro famiglie e gli amici».