La notizia ha fatto il giro d’Italia: il titolare del bar Baraka di San Brizio a Marmirolo (provincia di Mantova), che teneva due nutrie congelate insieme ai cibi da servire ai clienti, è stato denunciato dai carabinieri per commercio di sostanze alimentari nocive. Le carcasse dei due roditori, dal peso complessivo di sette chili, si trovavano in un surgelatore a pozzetto insieme ad altri 30 chili di prodotti ormai infestati e contaminati, che dovranno essere smaltiti. La sospensione dell’attività del bar è già stata decisa e a carico del titolare è stata emessa anche una sanzione amministrativa di 4.500 euro. «Ho sbagliato a fare un favore ad un cacciatore che svolge la sua attività in piena regola e che ci ha chiesto di conservarle», ha detto. Ma il sospetto è che servisse agli ignari clienti proprio la carne di questo roditore, cosa assolutamente vietata in Italia.
Nutria, l’arrivo in Italia
Roditore di origine sudamericana, la nutria è presente dagli Anni Venti, allevata prima in Piemonte e in seguito in altre zone, data la crescente richiesta delle pellicce di questo animale, conosciuto come “castorino”. Quando questo mercato si è praticamente esaurito, gli animali presenti negli allevamenti sono stati rilasciati in canali, fiumi e laghi, ignorando l’impatto ecologico che avrebbero causato. La nutria è infatti una specie infestante che procura diversi danni alle coltivazioni di patate, mais, barbabietola e altri vegetali.
Carne di nutria: si può mangiare?
Può capitare che, per motivi ambientali, si verifichi l’abbattimento pianificato di esemplari di questo animale che, come stabilito dall’articolo 18 della legge 157/1992, non rientra fra le specie cacciabili. Anche l’allevamento commerciale della nutria è vietato per legge. Secondo le circolari interministeriali la nutria non è adatta al consumo umano, ma in assenza di una normativa certa si può dire che si possa cucinare “per uso personale”. Certamente è però vietato servirla al bar.