Nuovi di zecca. Testimonianza più bella della voglia di reagire dopo il brusco stop causato dalla pandemia. Sono i musei aperti nel 2021, che mescolano al loro interno le modalità tradizionali di visita a contenuti multimediali di ultima generazione, in linea con un mondo che corre spedito verso la digitalizzazione. Da quello dedicato al Brunello di Montalcino, allo scrigno che custodisce la tradizione sarda, Tag43 ha scandagliato la Penisola da Nord a Sud, scegliendone cinque per voi.
I cinque musei aperti nel 2021 da visitare
1- Treviso, un manifesto alla cultura
All’interno della chiesa di Santa Margherita, costruita fra XIII e XIV secolo vicino alle mura di Treviso, è stato allestito il museo che ospita la Collezione Salce, 50 mila manifesti d’epoca, firmati dai cartellonisti più prestigiosi del mondo. In un cubo monumentale saranno esposte fino al primo maggio del 2022 le locandine di Renato Casaro, trevigiano che ha sedotto Cinecittà e Hollywood, illustrando le affiche di film come Balla coi lupi e Papillon. Nell’abside, sulle note dei canti gregoriani, scorrono i manifesti della raccolta e diversi cicli del 300. www.collezionesalce.beniculturali.it

2- Cividate Camuno, alla scoperta degli antichi Romani
Nel cuore della val Camonica, a Cividate Camuno, in provincia di Brescia, è nato il Museo Archeologico Nazionale che racconta la valle di epoca romana attraverso capolavori come la dea Minerva del santuario di Breno. Nell’ex convento, le sale tematiche colorate, con l’ausilio di installazioni illustrano l’incontro fra la cultura camuna e quella romana, nella quotidianità, nei culti, nella vita pubblica. Nel borgo circostante, poi, resistono monumenti antichi quali il foro e l’anfiteatro, coperto fino agli Anni 80. Non finisce qui, perché a pochi chilometri si snodano le riserve naturali con suggestive incisioni rupestri. www.museoarcheologico.valcamonicaromana.beniculturali.it

3- Piacenza, una domus di reperti
Nei sotterranei di Palazzo Farnese a Piacenza è stata inaugurata un’ala dedicata interamente all’arte romana, in cui il multimediale gioca un ruolo di primo piano, con reperti che “parlano” in italiano e latino. Suddivisa in 15 sezioni, sfoggia oggetti inediti che ripercorrono la storia di una città diventata colonia romana nel 218 a.C. L’inaugurazione affonda le radici in un progetto lungo e impegnativo, che si è tradotto in ambienti spettacolari, che regalano l’impressione di essere in una domus antica o in un tempio, vicino al porto del Po, magari in un momento d’ozio, gioco o cura della persona. www.palazzofarnese.piacenza.it

4- Montalcino, il tempio del Brunello
A Montalcino, nell’impareggiabile paesaggio senese, ha aperto il Tempio del Brunello, all’interno del complesso medievale di Sant’Agostino. Obiettivo? Partendo dal celebre vino, far accostare il visitatore al territorio e alle sue risorse, quali la storia, l’archeologia, l’arte, che si intrecciano a una natura particolarmente generosa. Il nuovo spazio multimediale racconta così l’Oro di Montalcino, in sotterranei che attraverso immagini suggestive ripercorrono il viaggio del Brunello e i suoi protagonisti. Altre sale consentono di creare con il touch una grafica personalizzata, conoscere le opere che celebrano il nettare degli Dei, entrare in un’enoteca in cui sentirsi sommelier. www.orodimontalcino.it

5- Sassari, melting pot di tradizioni e abiti
Ha deciso di affidarsi alla mano di Antonio Marras, stilista sardo, il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico Sanna, a Sassari, per rifare il look a un padiglione importante, il Clemente. Che fino a giungo del 2022 offre una rilettura dei reperti di grande impatto emotivo, grazie a un’impronta scenografica di assoluta contemporaneità. Abiti, tessuti, oggetti d’arte raccontano un intreccio di lingue e tradizioni, che si deve alla sovrapposizione di influssi mediterranei, punici, arabi, catalani, fenici, spagnoli, francesi. Risultato, ambienti in penombra, che esaltano con luci ad hoc frammenti di ceramiche, sculture, costumi sontuosi. www.museosannasassari.it
