Nuove accuse dei pm per la Juventus: contabilità parallela per milioni di euro
Bastava trovare un giocatore adulto e non assistito da un agente, per agganciare a lui la provvigione che non poteva essere pagata per la compravendita di un calciatore sotto i 18 anni.
I pm muovono nuove accuse nei confronti della Juventus. L’edizione torinese de la Repubblica ha svelato che la squadra teneva una contabilità parallela, per i pagamenti “in nero” dei procuratori, per un valore di diversi milioni di euro. Nei bilanci ufficiali, secondo gli investigatori, non ci sarebbe traccia di queste cifre, tutte riportate su fogli Excel.
Nuove accuse dei pm per la Juventus
Nuove accuse da parte dei pm nei confronti della Juventus. Secondo quanto svelato dall’edizione di Torino de la Repubblica, la squadra teneva un bilancio parallelo per i pagamenti “in nero” dei procuratori, riportato su fogli Excel. Nei registri rintracciati dagli investigatori figurano i nomi dei calciatori, dei loro agenti, dei manager bianconeri con cui avevano preso accordi e gli importi da pagare. I nomi e le cifre erano veri, ma le causali erano finte: la contabilità parallela raggiungeva un valore di diversi milioni di euro.

Il tutto era volto a garantire un pagamento agli agenti, che per legge non possono ricevere alcun compenso quando rappresentano un calciatore minorenne. Secondo i pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello, il club avrebbe dunque fatturato false operazioni mai portate a termine. Bastava trovare un giocatore adulto e non assistito da un agente, per agganciare a lui la provvigione che non poteva essere pagata per la compravendita di un calciatore sotto i 18 anni.
I nomi sotto la lente degli investigatori
Non si tratta di indagati, ma sotto la lente degli investigatori ci sono diversi nomi. Emergono, tra gli altri, quelli di Davide Lippi, Gabriele Giuffrida, Antonio Rebesco, Giorgio Parretti, Silvio Pagliari. Loro sarebbero coinvolti nelle operazioni fatte negli anni con diversi calciatori minorenni. Le richieste per ingaggiare un giovane talento arrivavano fino a 200mila euro e quei crediti (8,5 milioni in totale) rimanevano sospesi anche a lungo.

Sono state principalmente le tabelle Excel a rivelare la contabilità parallela. Agente, calciatore, dirigenti Juve con cui erano scesi a patti, importo, percentuale già liquidata, causale del debito, e nelle note il tipo di pagamento. Una nuova accusa che si unisce a quella delle plusvalenze fittizie e alle “manovre stipendi” usate secondo la procura per arginare le perdite nei bilanci.
Da parte sua, la Juventus ha sempre respinto ogni accusa. «La Juventus e i suoi esponenti ritengono di aver operato nel rispetto delle leggi e dei principi tecnico-contabili in materia», ha comunicato.