Nove racconta Denise, stasera la storia di Denise Pipitone

Redazione
12/03/2022

Al centro della docuserie Nove racconta Denise, in onda stasera, sabato 12 marzo 2022 alle 21.25 su Nove, la storia della scomparsa di Pipitone.

Nove racconta Denise, stasera la storia di Denise Pipitone

La prima serata di Nove propone Nove racconta Denise in onda questa sera, sabato 12 marzo 2022, a partire dalle 21.25. Prodotta da Palomar DOC e diretta da Vittorio Moroni, la docuserie in quattro puntate ripercorre la storia di Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 da Mazara del Vallo e mai più ritrovata. Un caso che ha riscosso grande risonanza mediatica, riempendo le pagine dei quotidiani, i telegiornali e i dibattiti dei talk show. Attraverso un importante lavoro di ricerca negli archivi locali, nazionali e internazionali, a materiali inediti ricavati dalle oltre 500mila pagine di atti processuali e a un repertorio di interviste a Kevin, fratello della bambina, alla nonna Francesca, ai padri Toni Pipitone e Piero Pulizzi, la serie di Moroni svela, attraverso un intreccio tra crime e saga familiare, i retroscena di una vicenda che continua ad affascinare il pubblico a distanza di 18 anni.

Nove racconta Denise: cosa sapere sulla docuserie in onda stasera su Nove alle 21.25 

Nove racconta Denise: la misteriosa scomparsa di Denise Pipitone

Era il primo settembre 2004 quando, in tarda mattinata, la piccola Denise, di appena quattro anni, spariva davanti alla villetta della nonna materna, a Mazara del Vallo, mentre era impegnata a giocare coi cugini. Devastati dalla notizia, il padre, Toni Pipitone, e la madre, Piera Maggio si erano precipitati a sporgere denuncia alle forze dell’ordine, desiderosi di far partire il più velocemente possibile le operazioni di ricerca della loro bambina. Dopo un mese, tutto era rimasto esattamente come prima e gli inquirenti avevano preso in considerazione diverse piste, puntualmente scartate dall’evidenza dei fatti: da quella del rapimento da parte di nomadi al coinvolgimento in una rete di traffici di organi, passando per quella della pedofilia e dell’agguato ordito da un gruppo di satanisti. A rimanere in ballo è stata solo un ipotesi, reputata potenzialmente valida fino a oggi: quella che legava la sparizione a un movente privato.

Cosa sapere sul caso di Denise Pipitone al centro della docueserie Nove racconta Denise in onda stasera su Nove alle 21.25
Denise Pipitone (Twitter)

Nove racconta Denise: le indagini sui familiari

Nel tentativo, dunque, di sbrogliare la matassa, gli investigatori decisero di rivolgere i loro sospetti sulla cerchia dei familiari. Così, il 5 maggio 2005, Jessica Pulizzi, sorellastra di Pipitone, veniva indagata per concorso in sequestro di persona, col movente della gelosia. Il motivo? La scoperta che Denise fosse figlia naturale di Piero Pulizzi, nata da una relazione extraconiugale tra il padre e Piera Maggio. Ma non finisce qui. Due anni dopo, a dicembre 2007, un pentito, il 46enne Giuseppe D’Assoro, aveva confessato di aver tenuto il corpo della minorenne in un congelatore e di averlo, in un secondo momento, gettato in mare. Arrestato per omicidio, sosteneva di aver aiutato l’ex moglie a disfarsi del cadavere. La donna in questione non era altro che la zia di Denise, Rosalba Pulizzi. Una pista che, successivamente, si sarebbe rivelata falsa.

Cosa sapere sul caso di Denise Pipitone al centro della docueserie Nove racconta Denise in onda stasera su Nove alle 21.25
Jessica Pulizzi (Twitter)

Nove racconta Denise: gli avvistamenti

Negli anni, sono stati diversi gli avvistamenti segnalati agli inquirenti. Tra tutti, quello più convincente risaliva all’ottobre del 2004, quando sembrava fosse stata vista a Milano. Una guardia giurata aveva ripreso un gruppo di nomadi (una donna, un uomo e due bimbi) davanti a una banca. Osservando i piccoli, il vigilante si era convinto che la ragazzina fosse Denise. E, avvicinatosi con prudenza, le aveva scattato una foto e girato un breve filmato nel quale si sentiva chiaramente la piccola parlare italiano. Quella che pareva essere la madre si rivolgeva a lei con l’appellativo di Danas, forse una storpiatura del nome Denise. Ma, quando gli investigatori giunsero sul luogo dell’avvistamento, i nomadi, insospettiti da quel telefonino, si erano già smaterializzati. Il materiale acquisito col dispositivo era sgranato e, a un primo esame, non aveva convito Maggio. Tutto è cambiato quando, ritoccandole con ulteriori software, le immagini più nitide le hanno permesso di vedere meglio i tratti somatici del soggetto, riconoscendo in quella bambina la figlia. Ovviamente, si trattò di un buco nell’acqua. Come tutte le altre segnalazioni provenienti da Verona, Cremona, Bologna e addirittura da Kos, in Grecia, dove era stata fermata una minore accompagnata da una nomade. Una speranza nuovamente spenta dalle prove del DNA.

Nove racconta Denise: l’inchiesta sulla sorellastra

Il 18 gennaio 2010 il Gup ha rinviato a giudizio Jessica Pulizzi per sequestro di persona. Lo scenario delineato dall’accusa era più o meno preciso: rapita la bimba, Pulizzi l’aveva portata dal padre Piero per avere conferma della sua paternità. Ma, non trovandolo a casa, l’aveva affidata a un gruppo di nomadi che, probabilmente, conosceva. Complici del piano il fidanzato Gaspare Ghaleb e la mamma, Anna Corona. A corroborare il tutto anche un’intercettazione ambientale: negli uffici della polizia, infatti, la giovane aveva confidato alla madre di aver accompagnato a casa la sorellastra. Tre anni dopo, nel 2013, a 26 anni, veniva assolta dal Tribunale di Marsala e, nel 2015, anche dalla Corte d’Appello di Palermo e dalla Cassazione, in assenza di prove effettive del suo coinvolgimento nel sequestro.

Nove racconta Denise: si fa strada la pista dell’omicidio

Intanto, nel 2014, la Procura di Marsala aveva aperto un’inchiesta per omicidio contro ignoti. La svolta era arrivata all’improvviso, all’indomani della deposizione di uno dei periti incaricati di trascrivere il contenuto delle intercettazioni ambientali: l’11 ottobre 2004, parlando con la sorella minore Alice a casa della madre, pareva che Jessica avesse bisbigliato una frase sospetta, «Eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise», intimando alla sua interlocutrice di tenere segreta la notizia. Il nastro, tuttavia, venne contestato: per la difesa la copiatura era errata e le parole decontestualizzate.

Nove racconta Denise: la riapertura del caso e l’ipotesi del ritrovamento in Russia

Dopo una momentanea archiviazione, nel 2017 il procuratore ha deciso di riaprire il caso, disponendo che tutte le impronte rilevate nei luoghi battuti e sulle auto prese in esame venissero nuovamente analizzate. Poi, il colpo di scena: il 31 marzo 2021 la trasmissione Chi l’ha visto ha mostrato l’appello di una ragazza, Olesya Rostova, fatto alla tivù russa per cercare la madre. Raccontava di essere stata rapita da piccola, di essere stata ritrovata a 5 anni e spostata da una famiglia di nomadi a un orfanotrofio. Stessa età di Denise, forte somiglianza con Maggio, per settimane le cronache non hanno parlato d’altro. Fino all’ennesimo verdetto negativo: non era Denise Pipitone. 

Nove racconta Denise: l’archiviazione del caso e la solerzia di Piera Maggio

Tra nuovi avvistamenti e ipotesi improbabili, il 20 dicembre 2021 il caso Pipitone è stato nuovamente archiviato. Ammirevole, in questi 18 anni, è stato l’impegno di Piera Maggio, che ha presenziato ai processi, offerto la sua testimonianza in televisione e portato avanti le ricerche con qualsiasi mezzo, offline e online, coinvolgendo utenti da qualsiasi parte d’Italia e del mondo.

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Piera Maggio (Twitter)