La norma salva calcio, cos’è e perché è importante anche per le società che non si occupano di questo sport? La misura si rivolge alle imprese che si sono viste sospese le tasse dal 1 gennaio al 22 ottobre 2022 per via delle perdite legate al Covid. Ci sono anche le società delle squadre di serie A, B e C, ma non ci sono solo loro.
Norma salva calcio, cos’è e a chi si riferisce
Le società calcistiche avevano già una norma che prevedeva – in via facoltativa – il pagamento delle tasse in 60 rate con una penale del 10 percento. Nel decreto Aiuti Quarter si prevedeva che le società potessero decidere se pagare subito, oppure in 60 rate, senza però maggiorazioni, interessi o penali. Questa norma è stata cancellata. In seguito, è stata proposta la norma salva calcio. Questa prevede che tutte le società e le imprese che hanno avuto le tasse sospese da gennaio a ottobre 2022 possono ottenere la possibilità di pagare in 60 rate con maggiorazione al 3 percento.

Ci sono delle condizioni. Le prime tre rate devono essere pagate entro il 31 dicembre 2022, con la maggiorazione da pagare per intero alla prima rata utile. Senza questa novità, la scadenza per i pagamenti era fissata per domani, 22 dicembre.
La replica delle opposizioni
Le opposizioni si sono comunque dichiarate contrarie al provvedimento. «Cosa è successo stanotte: azzerano i soldi per il 2023 alla 18App, non c’è un centesimo, così recuperano 230 milioni di euro. Cancellano i soldi per i giovani e la cultura e li mettono nelle società di serie A, ai presidenti, indebitati, incapaci. Nel resto del mondo il calcio funziona, qui anziché regalare emozioni è il governo Meloni che regala emendamenti ai presidenti incapaci» è la denuncia di Matteo Renzi di Italia Viva in un video su Twitter.

«Bel regalo per i presidenti di società multimilionarie, come il senatore Lotito» commenta il deputato del Movimento 5 Stelle in commissione cultura e sport alla Camera Gaetano Amato.