Il mistero sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream continua a rimanere irrisolto a distanza di molti mesi dai fatti. Ma adesso è il New York Times a portare la Russia e l’Occidente più vicini a una soluzione. Secondo il quotidiano americano, che cita diverse fonti di intelligence da Washington, i danni ai gasdotti dello scorso anno, che hanno di fatto interrotto il trasporto di gas naturale dalla Russia all’Europa, sarebbero stati causati da un gruppo pro-Ucraina. E i giornalisti citano un rapporto secondo cui non c’è alcuna prova che testimoni che funzionari ucraini e i vertici del governo fossero a conoscenza o addirittura coinvolti nell’operazione.

Il New York Times: «Prima pista significati sul sabotaggio»
Sul New York Times viene citato un «nuovo rapporto di intelligence» in cui si parlerebbe di un gruppo pro-ucraino come il più probabile organizzatore degli attacchi. Si tratta della «prima pista significativa sui responsabili dell’attacco ai gasdotti Nord Stream». Nel rapporto, i funzionari statunitensi sottolineano che Zelensky, i membri del governo e le massime autorità di Kyiv difficilmente sarebbero stati a conoscenza degli attacchi. Resta, però, il punto principale: il sabotaggio è stato portato avanti da attentatori dall’Ucraina. E questo non sarebbe legato soltanto alla guerra, ma anche ad anni di proteste contro una struttura che in tanti hanno osteggiato sul territorio ucraino. Questo perché il collegamento diretto tra la Russia e il Nord Europa avrebbe permesso a Mosca di vendere il gas ai Paesi UE più facilmente, bypassando proprio l’Ucraina.

Un mese fa l’inchiesta di Seymour Hersh contro Usa e Norvegia
Ma sugli attacchi a Nord Stream 1 e 2 sono state spese tante parole e teorie. L’ultima inchiesta era stata pubblicata dal giornalista investigativo e premio Pulitzer Seymour Hersh. Ma secondo la sua ricostruzione, i responsabili non sarebbero stati ucraini, ma due Paesi in quota Nato. Si tratta proprio degli Stati Uniti, affiancati dalla Norvegia. Una teoria molto criticata, soprattutto perché il giornalista ha citato una sola fonte anonima.