Rai, il giro di poltrone e i riposizionamenti in quota centrodestra
Se vincerà la destra, giorni contati per l'ad della Rai Fuortes. Al suo posto in pole il meloniano Giampaolo Rossi, anche se ha un profilo divisivo. Sangiuliano pronto a prendersi il Tg1 della Maggioni. Via Pivetti e Leosini. E sbuca persino il no vax Montesano. Tutti i nomi in ballo.
Ancora, ma non poteva essere diversamente, fari puntati sulla Rai, da sempre l’avamposto dei riposizionamenti quando ci sono elezioni in vista, ma soprattutto odore di un quasi sicuro cambio di maggioranza. Tremano gli attuali vertici, frutto delle scelte del governo Draghi, ossia l’amministratore delegato Carlo Fuortes e la presidente Marinella Soldi. Nei corridoi di viale Mazzini il loro avvicendamento è dato per scontato ma, come da tradizione, non subito. E si ricorda il precedente del duo Marcello Foa–Fabrizio Salini, figli del Conte uno a maggioranza gialloverde e rimasti al loro posto anche con il Conte due sostenuto da una compagine giallorossa, con il Partito democratico che si era sostituito alla Lega nel sostegno all’esecutivo. Ma sono comunque in molti a scommettere che, una volta arrivato al potere, il centrodestra farà in modo di accorciare i tempi per l’azzeramento dell’attuale consiglio di amministrazione.

Il nuovo ad dovrebbe essere Giampaolo Rossi, famoso per la radicalità delle sue posizioni
Presto per capire chi saranno i futuri consiglieri, ma dal totonomine emerge la certezza che, se sarà Fratelli d’Italia il partito più votato, Giampaolo Rossi, in quota al partito di Giorgia Meloni, quasi sicuramente sarà il nuovo amministratore delegato. In una recente intervista a Il Foglio l’ideologo tivù della fiamma tricolore lamentava di non aver mai visto una Rai così spostata a sinistra. Una sinistra peraltro, sempre secondo Rossi, che in azienda si traduce in un «terreno di scontro di comitati d’affari, una lotta fra correnti». Rossi la tivù pubblica la conosce bene, visto che nel 2019 è stato consigliere d’amministrazione nella passata gestione, e qualcuno teme che, proprio per la radicalità delle sue posizioni, la sua possa essere una candidatura troppo divisiva, anche all’interno del centrodestra. Tant’è che fu fatto fuori nel rinnovo voluto da Mario Draghi e sostituito da una consigliere in quota Forza Italia, scatenando le ire della Meloni per il fatto che l’unico partito di opposizione veniva privato della sua rappresentanza.

Per il piano B, la Lega ha allertato un suo uomo: Marcello Ciannamea
Per questo gli agli alleati di Giorgia quel nome rimane indigesto. E non è un caso se la Lega ha già allertato un suo uomo, Marcello Ciannamea, attualmente direttore della distribuzione ma già candidato a gestirla prima della nomina di Fuortes. Ciannamea è la punta di diamante del plotone dirigenziale del centrodestra, che ha nel vice direttore di Rai1 Angelo Mellone, in quello del Tg2 Gennaro Sangiuliano e nel direttore di Rai News Paolo Petrecca (meloniano che recentemente si è fatto fotografare in atteggiamento di grande confidenza con Matteo Salvini) le punte di diamante. Ma avanzano legittime ambizioni anche la conduttrice Annalisa Bruchi, Paolo Corsini (vicedirettore Approfondimenti), la direttrice dei contenuti digitali Elena Capparelli e il direttore di Rai parlamento Antonio Preziosi. Nessun inserimento dall’esterno? Per il momento solo uno è dato quasi per certo, quello di Alessandro Giuli, che fu vicedirettore de Il Foglio, ora conduttore e opinionista in vari talk televisivi.

I dirigenti in quota Pd-M5s stanno già cercando di riposizionarsi
Lunghissima la lista dei dirigenti che, fiutando il cambio di vento, stanno cercando di riposizionarsi. Vengono tutti dalle file del Partito democratico, molti di loro sono franceschiniani, e alcuni dal Movimento 5 stelle, come la direttrice dell’Ufficio Studi Claudia Mazzola, e Simona Sala, meteoritica direttrice del Tg3 rimossa quasi subito per far posto a Mario Orfeo e catapultata a gestire l’intrattenimento del Day time. In cerca di nuove sponde la folta legione dei dem comprende Silvia Calandelli, direttrice Cultura ed Educational, la direttrice della Fiction Maria Pia Ammirati, il direttore dell’intrattenimento Prime time Stefano Coletta, il membro dello staff di Fuortes Giuseppe Pasciucco, il responsabile dello staff della presidente Nicola Claudio, il direttore Kids Luca Milano, la direttrice di Radio2 Paola Marchesini, quella delle Relazioni internazionali Simona Martorelli, il direttore della Comunicazione Pierluigi Colantoni e il veterano aziendalista di ferro, ad di Rai Cinema, Paolo Del Brocco.

La Maggioni prova a resistere. Eliminata la Pivetti, che ci è rimasta parecchio male
Discorso diverso per Monica Maggioni. La direttrice del Tg1 sicuramente ben voluta da Palazzo Chigi, sta cercando di darsi un profilo trasversale che le consenta di passare indenne alle nomine che farà il centrodestra, anche se la concorrenza di Sangiuliano che ambisce a spostarsi alla guida del tg della rete ammiraglia sembra imbattibile. Intanto, in attesa che l’esito del voto del 25 settembre sgombri il campo dalle residue incertezze, proseguono le ordinarie manovre interne, con qualche delusione. Come quella che blocca Veronica Fernandes, inviata di Rainews, annunciata ai palinsesti dal direttore Antonio Di Bella come sua sostituta al fianco di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più mondo. La nomina è stata per ora congelata. Eliminata, e lei ci è rimasta molto male, Veronica Pivetti dalla conduzione di Amore criminale. Soprattutto quando ha scoperto che il suo posto non sarebbe stato preso da Claudio Amendola – come anticipato da Tvblog -, ma da Emma D’Aquino. Quindi non più da un attore (sarebbe stata la prima volta di un uomo), bensì una giornalista interna, con il sapore di una compensazione dopo l’uscita della D’Aquino dalla conduzione del Tg1 delle 20.

“Leosiners”, brutte notizie: via Franca Leosini. Arriva il novax Montesano
Premio di consolazione possibile invece per Franca Leosini, fuori dai palinsesti con la storica e seguitissima (conta legioni di ammiratori) trasmissione Storie maledette, che potrebbe avere una rubrica fissa ogni venerdì dentro la Vita in diretta nel pomeriggio di Rai1. A Ballando con le stelle su Rai1, insieme con Luisella Costamagna, reduce da due stagioni ad Agorà, che ha deciso di smettere per un po’ i panni di giornalista (era arrivata alla guida del talk del mattino in quota 5 stelle), spicca il nome di Enrico Montesano, uno dei capofila dei no vax. Un chiaro segnale dalla dirigenza del Servizio pubblico, che in passato sarebbe intervenuta come fece col gruppo Banijay per escludere Eleonora Brigliadori da Pechino Express su Rai2 per dichiarazioni contro la medicina ufficiale nella cura dei tumori. Un alto segnale che i tempi e gli umori, a vale Mazzini, stanno rapidamente cambiando.