Habemus nomine. Alla fine il governo ha trovato la quadra nell’intricata partita per il rinnovo dei vertici delle principali partecipate statali, dopo giorni di fumate nere, veti incrociati e qualche scintilla politica dentro la maggioranza. La lista con tutti i nomi dei nuovi manager che andranno a occupare le ambite poltrone per i prossimi tre anni è stata comunicata ufficialmente alla chiusura delle Borse, per evitare scossoni.
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Trattativa fino a tarda notte fra Meloni, Salvini e Tajani
La premier Giorgia Meloni aveva provato a trattare fino a tarda notte con Matteo Salvini e Antonio Tajani, per cercare di colmare le distanze tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia: l’intesa è arrivata poi nella giornata di mercoledì 12 aprile. Quattro le “big” su cui erano concentrate le attenzioni di tutti: Enel, Eni, Poste, Leonardo. La madre di tutte le nomine era quella di Enel, il rebus più complicato da risolvere: la presidenza è stata assegnata a Paolo Scaroni e come amministratore delegato la scelta è ricaduta su Flavio Cattaneo.

Sorpresa, piuttosto clamorosa. Dall'uovo di Pasqua spuntano Paolo Scaroni presidente e Flavio Cattaneo ad di @EnelGroupIT . Salvo intese
— paolomadron (@paolomadron) April 12, 2023
Caduto il veto della premier su Scaroni all’Enel
L’attuale presidente del Milan è stato candidato da Forza Italia, ma la Meloni aveva posto un veto, soprattutto per via della sua vicinanza a Vladimir Putin e Gazprom quando guidava l’Eni. Cattaneo è vicepresidente esecutivo di Italo nel suo curriculum ci sono anche nove anni a Terna e uno a Telecom Italia: da sempre considerato vicino al centrodestra, è un manager dal profilo più tecnico e quindi accettabile dalla Meloni. Aveva dato la sua disponibilità solo per Enel, pronto a prendere le redini dell’impero costruito negli ultimi nove anni da Francesco Starace, che lascia un regalo avvelenato in Spagna al nuovo management. Ha infatti convocato l’assemblea di Endesa con tutti i rinnovi, incluso il presidente, per il 28 aprile, stranamente in largo anticipo sull’Assemblea di Enel che coronerà Cattaneo e Scaroni. Nella lista di Enel tutti gli uomini di Starace, ma anche spagnoli vicini all’ex ad. Se l’azionista di Enel, cioè il ministero dell’Economia, vorrà, potrà imporre a Starace, ancora in carica fino ai primi di maggio, di rinviare l’assemblea di Endesa a dopo l’insediamento dei nuovi vertici e dopo che il governo Meloni avrà verificato con il governo spagnolo la coerenza dei consiglieri al nuovo corso.

In particolare, con riferimento all’assemblea degli azionisti di Enel convocata per il 10 maggio, il Mef – titolare del 23,59 per cento del capitale – ha depositato, di concerto con il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), questa lista per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione:
- Paolo Scaroni (presidente)
- Flavio Cattaneo (ad)
- Alessandro Zehenter (consigliere)
- Johanna Arbib Perugia (consigliere)
- Fiammetta Salmoni (consigliere)
- Olga Cuccurullo (consigliere)
Eni: Descalzi confermato ad, Zafarana presidente
All’Eni è arrivata l’attesa riconferma di Claudio Descalzi come ad, mentre il generale della Guardia di finanza Giuseppe Zafarana sarà il presidente.

Anche qui l’assemblea di Eni è convocata per il 10 maggio. Il Tesoro è titolare del 4,34 per cento del capitale e per il tramite della Cassa depositi e prestiti (partecipata all’82,77 per cento dal Mef) di un ulteriore 25,76 per cento. La lista completa del nuovo consiglio di amministrazione:
- Giuseppe Zafarana (presidente)
- Claudio Descalzi (ad)
- Cristina Sgubin (consigliere)
- Elisa Baroncini (consigliere)
- Federica Seganti (consigliere)
- Roberto Ciciani (consigliere)

Il nuovo collegio sindacale di Eni sarà invece composto da questi nominativi:
- Giulio Palazzo (effettivo)
- Andrea Parolini (effettivo)
- Marcella Caradonna (effettivo)
- Giulia de Martino (supplente)
- Riccardo Bonuccelli (supplente)
Poste, la presidente sarà Silvia Rovere di Assoimmobiliare
La presidenza di Poste è stata data a Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare e in “quota Fazzolari”, con Matteo Del Fante rimasto ad.

In questo caso l’assemblea degli azionisti di Poste italiane è fissata per l’8 maggio e il ministero dell’Economia è titolare del 29,26 per cento del capitale e per il tramite di Cassa depositi e prestiti di un ulteriore 35. Il consiglio di amministrazione al completo:
- Silvia Rovere (presidente)
- Matteo Del Fante (ad)
- Wanda Ternau (consigliere)
- Matteo Petrella (consigliere)
- Paolo Marchioni (consigliere)
- Valentina Gemignani (consigliere)

Leonardo, l’ex ministro dell’Ambiente Cingolani ad
A Leonardo sono finiti Roberto Cingolani (amministratore delegato), ben visto dal Quirinale e fortemente voluto dalla premier, e Stefano Pontecorvo (presidente), voluto dal ministro della Difesa Guido Crosetto.

L’assemblea è convocata per il 9 maggio, il Mef in questo caso è titolare del 30,2 per cento del capitale e ha depositato, di concerto con il Mimit, la seguente lista per la nomina del nuovo cda:
- Stefano Pontecorvo (presidente)
- Roberto Cingolani (ad)
- Elena Vasco (consigliere)
- Enrica Giorgetti (consigliere)
- Francesco Macrì (consigliere)
- Trifone Altieri (consigliere)
- Cristina Manara (consigliere)
- Marcello Sala (consigliere)

Terna, Giuseppina Di Foggia ad, De Biasio presidente
Meloni è riuscita nell’intento di portare Giuseppina Di Foggia, attuale vicepresidente Nokia, al vertice di Terna. Presidente sarà Igor De Biasio, consigliere d’amministrazione Rai eletto in quota Lega.