Noi moderati vuole cambiare la legge per avere tre sottosegretari in più
Cosa non si fa per contare su qualche poltrona extra: il gruppuscolo parlamentare guidato da Lupi ha presentato un emendamento al decreto Ministeri per chiedere di far salire il numero totale dei membri del governo da 65 a 68. In modo da avere tre sottosegretari in più e occupare posti. Nonostante lo striminzito 0,9 per cento delle elezioni.
Noi moderati, il gruppuscolo parlamentare guidato da Maurizio Lupi e che alle elezioni ha raccolto i cespugli del centro di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro nell’area di centrodestra, vuole tre sottosegretari in più. La richiesta non è arrivata in qualche tavolo di maggioranza o in una riunione riservata. E nemmeno fatta arrivare ai vertici del centrodestra da emissari o ambasciatori. No, è stata proprio messa nero su bianco:
- «Al comma 1, aggiungere il seguente: 1-bis. All’articolo 2 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, comma 4-bis, secondo periodo, la parola: “sessantacinque” è sostituita dalla seguente: “sessantotto”».
Questo l’emendamento sottoscritto da Alessandro Colucci e dallo stesso Lupi e presentato alla commissione Affari costituzionali della Camera per essere inserito nel cosiddetto decreto Ministeri, il provvedimento con il quale il governo Meloni ha ridisegnato le materie attribuite ai vari dicasteri (in alcuni casi cambiandogli anche nome). Ma tradotto cosa vuol dire? In sostanza, la proposta di Noi moderati chiede di cambiare la Riforma dell’organizzazione del governo del 1999. Questa ha fissato dei paletti al numero dei componenti dell’esecutivo, stabilendo, per esempio, in 15 quello dei ministri. Il numero
totale dei componenti, invece, deve essere massimo 65. Numero che il gabinetto Meloni ha già raggiunto. E qui parte la richiesta di Noi moderati: spostare il paletto fissato a 65 un po’ più in là, a 68.
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Nonostante il misero 0,9 per cento, Noi moderati ha nove tra deputati e senatori
Al momento, Noi moderati è rappresentata al governo da un solo membro. Giorgio Silli, candidato in Toscana alle ultime elezioni ma non risultato eletto, è diventato sottosegretario agli Esteri. Una rappresentazione striminzita, figlia del risultato deludente delle urne. Il cartello elettorale, infatti, formato da Noi con l’Italia di Maurizio Lupi, Italia al centro, di Giovanni Toti, e Coraggio Italia, di Luigi Brugnaro, ha raccolto lo 0,9 per cento. Ben al di sotto della soglia fissata dalla legge elettorale. Un esito che però non ha impedito, grazie ai meccanismi della legge elettorale e con il supporto delle altre forze del centrodestra, di portare in parlamento una pattuglia di nove tra deputati e senatori. Che ora provano ad allargare le maglie del governo. Per trovare, magari, qualche posto in più.