No Green Pass, la linea dura dei portuali di Trieste

Redazione
13/10/2021

Hanno ottenuto tamponi gratuiti, ma chiedono l’abolizione dell’obbligo di certificazione verde in tutta Italia. E minacciano di bloccare lo scalo dal 15 ottobre, con uno sciopero a oltranza.

No Green Pass, la linea dura dei portuali di Trieste

«Non scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo di Green pass», così si può leggere in una nota diffusa dal Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste (Clpt), la forza sindacale più rappresentata nel porto della città giuliana, che lunedì scorso ha organizzato un grande corteo contro le misure che saranno introdotte il 15 ottobre. Data fatidica, in cui i portuali minacciano di bloccare lo scalo con uno sciopero: non è chiaro quanti lavoratori aderiranno alla protesta, ma come rende noto il Clpt, il 40% dei portuali è sprovvisto di Green Pass.

Porto di Trieste, la circolare del Viminale

Nelle settimane scorse Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità portuale, aveva chiesto al governo una deroga per i portuali, in considerazione del fatto che buona parte della loro attività si svolge sulle banchine e, dunque, all’aperto. Ferma la linea del governo, assolutamente non intenzionata a deroghe ad hoc, d’Agostino era riuscito a ottenere con diplomazia tamponi gratuiti per i 200 portuali triestini. «Abbiamo deciso di rimborsare i tamponi  a tutti i lavoratori non vaccinati, che potranno quindi usufruirne gratuitamente», aveva annunciato Franco Mariani, alla guida di Alpt, società che gestisce il lavoro a chiamata sui moli giuliani, dopo che una circolare del Viminale aveva consigliato ai datori di lavoro di determinati settori produttivi di adottare questa misura.

Porto di Trieste, blocco a oltranza

I test gratuiti però, non sono abbastanza. Dopo la manifestazione di lunedì, il Coordinamento dei lavoratori portuali ha infatti alzato la posta: «Chiediamo che il governo ritiri il decreto per tutti i lavoratori e non solo per quelli del porto», ha fatto sapere il portavoce sindacale Stefano Puzzer, confermando il blocco a oltranza del porto fino a quando il Governo non ritirerà l’obbligo di Green Pass a livello nazionale. Difficile che accada. Nel mentre, D’Agostino si è detto pronto a farsi da parte nel caso in cui venerdì si concretizzasse la minaccia dei lavoratori: «Con le sue dimissioni dimostra di non voler lottare al loro fianco. Gli porgiamo i nostri cordiali saluti», ha risposto in una nota il Clpt.