Secondo la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese le nuove regola in materia di manifestazioni nei centri storici appena entrate in vigore non incidono assolutamente sul diritto al dissenso e alla libera manifestazione di piazza.
Dopo le polemiche di no vax e no green pass in merito alla limitazione dei cortei nei centri storici la Ministra ha voluto precisare la posizione dell’esecutivo.
Lamorgese difende il diritto alla libera manifestazione
«Non credo» ha detto «che si rischi di comprimere troppo il diritto alla manifestazione del dissenso, perché la direttiva fornisce ai prefetti indicazioni per fare in modo che venga bilanciato il diritto di manifestare con l’esigenza di tutela della salute pubblica».
Il momento, però, è delicato e non si possono rischiare nuovi focolari di contagio come successo a Trieste dove, in seguito alle manifestazioni contro l’entrata in vigore del Green Pass sul posto di lavoro, si sono moltiplicati i contagiati da Covid e le terapie intensive degli ospedali tristini sono andate in crisi.
Secondo Lamorgese «L’importante è non creare disagi alla cittadinanza e che non ci siano rischi per l’ordine pubblico». La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è stata intervistata dal Gr1 alla vigilia della prima prova a cui è attesa domani la nuova direttiva sulle manifestazioni contro le misure anti-Covid.
No Green Pass, serve il senso civico
«Mi sto sentendo con prefetti e questori per individuare delle soluzioni adeguate alle realtà cittadine» ha proseguito la ministra. «Quando si mantiene il dialogo aperto si può trovare un punto di sintesi. L’importante è che non ci siano delle pericolose forzature. Confido che domani i partecipanti siano animati da senso civico e che seguano le modalità concordate con l’autorità di pubblica sicurezza. Vorrei anche ricordare l’onere che grava sugli organizzatori che hanno il dovere di garantire che si svolgano in sicurezza anche per gli stessi partecipanti, senza che vengano pregiudicati i legittimi interessi della cittadinanza».
Intanto domani sarà un sabato di protesta in tutta Italia con manifestazioni organizzate a Padova, Gorizia, Torino, Milano, Genova, Cagliari e Roma