Nicolò morto a 2 anni, l’autopsia: «Ucciso da un’overdose di hashish»

Claudio Vittozzi
04/10/2022

L'autopsia ha confermato che il piccolo è morto dopo aver ingerito una dose fatale di hashish

Nicolò morto a 2 anni, l’autopsia: «Ucciso da un’overdose di hashish»

Nicolò, il bambino morto a 2 anni a Belluno, è morto per aver ingerito hashish. Sono arrivate le conferme dall’autopsia che ha chiarito le cause del decesso del piccolo, morto per un’overdose della sostanza stupefacente. Ora le autorità stanno indagando i genitori e stanno cercando di capire cosa sia successo realmente.

Nicolò è morto a Belluno dopo aver ingerito hashish, a soli due anni, finalmente ora la situazione è chiara agli inquirenti.

I risultati dell’autopsia sul piccolo Nicolò

Il bambino, Nicolò Feltrin, di due anni di Longarone, morto il giorno 28 luglio in ospedale a Pieve di Cadore, è deceduto a causa di un’overdose da hashish. Questo è il risultato dell’autopsia svolta dal medico legale Antonello Cirnelli, nominato per questo compito dalla Procura di Belluno. In un primo momento, quando il corpo fu rinvenuto, le analisi segnalarono tracce di cocaina ed eroina sui capelli, ma ora sul corpo sono stati eseguiti altri esami che hanno rivelato la vera causa della morte di Nicolò.

Quando Nicolò venne ricoverato, il padre avvisò gli operatori sanitari che il bimbo aveva raccolto e ingerito qualcosa di non identificato in un parco a terra, infatti la piccola bocca era sporca di terreno. Potrebbe essere stato quello il momento fatale per il bambino che iniziò ad avvertire i malori una volta tornato a casa.

Nicolò è morto a Belluno dopo aver ingerito hashish, a soli due anni, finalmente ora la situazione è chiara agli inquirenti.

La difesa del padre e della madre

Al momento dell’evento fatale per Nicolò, il bambino si trovava sotto la supervisione del padre Diego, di 43 anni, ora indagato per omicidio colposo. Sia al padre che alla madre del bimbo gli fu chiesto di sottoporsi a un test tossicologico. La madre rifiutò, mentre per il padre non fu possibile procedere perché calvo. Inoltre, ora i genitori del bambino sono irreperibili perché si sarebbero trasferiti a casa di amici.

Comunque, l’avvocato di Diego Feltrin, padre di Nicolò, Massimiliano Xais, fa chiarezza sul trasferimento spiegando che «non essendo stato preso alcun provvedimento restrittivo nei confronti dei genitori di Nicolò, non sono tenuti a rimanere nella loro casa». Inoltre, il legale precisa che «vivere nell’appartamento dove è nato il bambino aumenterebbe il dolore e la sofferenza legati alla sua morte tramite i ricordi e i giochi oppure vedere la semplice culla dove dormiva».