Nicoletta Braschi è nata a Cesena nel 1960. Attrice e produttrice italiana di successo, è la «musa ispiratrice ed attrice prediletta» del marito Roberto Benigni con cui è sposata dal 1991. Un’unione solida e longeva con l’attore e regista, caratterizzata da un indissolubile legame professionale. Questa parte della dedica che lui fece alla donna ritirando il Leone D’oro nel 2021: «Abbiamo fatto tutto insieme per quarant’anni ininterrotti di lavoro. Io conosco una sola maniera di misurare il tempo: con te e senza te».

Nicoletta Braschi: i film
All’età di 20 anni, Nicoletta decide di trasferirsi a Roma dove inizia a studiare recitazione presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica e, nello stesso anno, debutta a teatro con Tutti al macello di Salvatore Cardone. La sua carriera si alterna fra teatro e cinema, dove interpreta pellicole di successo come Il piccolo diavolo, Johnny Stecchino, Pinocchio, Il mostro, La vita è bella. Film diretti da Roberto Benigni alle quali si affiancano grandi interpretazioni sotto la guida di Jim Jarmusch, Roberto Faenza, Paolo Virzì, Alice Rohrwacher e Francesca Comencini.
Nel 1998, con il film Ovosodo di Virzì, ottiene il David di Donatello, una candidatura ai Ciak d’oro e una candidatura ai Nastri d’argento. Con le pellicole Pasolini, un delitto italiano e Lazzaro Felice ottiene due nomination ai Nastri d’argento e, nel 2016, riceve il Globo d’oro alla carriera insieme al marito Roberto Benigni. Una vita professionale ricca di riconoscimenti per l’attrice e produttrice, che nel 1991 aveva fondato la Melampo Cinematografica.

L’attività teatrale e l’incidente
La sua carriera è contraddistinta anche da un’intensa attività teatrale. Nel 2009 porta sul palcoscenico Tradimenti e nel 2013 è la protagonista della tournée teatrale Giorni felici tratta dalle opere di Samuel Beckett con la regia di Andrea Renzi.
Nella sua vita c’è stato un momento buio, l’incidente stradale avuto nel 2012 quando il suo autista, accecato dal sole, perse il controllo andando a sbattere contro un palo. Nicoletta non riportò nessun postumo, solo un grande spavento ed una piccola cicatrice sul volto.