L’ex premier scozzese Nicola Sturgeon è stata arrestata dalla polizia che indaga sulle accuse di reati finanziari da parte dello Scottish National Party. Si era dimessa da primo ministro e leader del partito indipendentista alla fine di marzo: è la terza persona a essere arrestata nell’ambito dell’operazione Branchform, indagine della polizia scozzese sulle accuse secondo cui più di 600 mila sterline in donazioni per una campagna indipendentista sono state distratte dalle casse del partito.

I precedenti arresti del marito e del tesoriere del partito
Il marito di Sturgeon, Peter Murrell, per 24 anni amministratore del Snp, era stato arrestato nella loro casa di Uddingston – vicino a Glasgow – il 5 aprile e poi rilasciato dopo 12 ore di interrogatorio. Anche Colin Beattie, tesoriere del partito, era stato fermato e interrogato nell’ambito della stessa inchiesta il 18 aprile e successivamente rilasciato in attesa di ulteriori indagini. Oltre agli arresti, erano state condotte perquisizioni in una serie di luoghi, incluse la casa di Murrell e di Sturgeon, dove la Polizia aveva montato una tenda, in giardino, e al quartier generale dell’Snp, a Edimburgo.

Le donazioni sospette allo Scottish National Party
I conti dello Scottish National Party sono stati oggetto di sospetti negli ultimi anni, principalmente a causa di esposti presentati nel 2021 in relazione ad alcune donazioni. In particolare, sono sorti dubbi relativi ai fondi che il partito ha ricevuto per una potenziale nuova campagna per un referendum a favore dell’indipendenza. L’ex premier Sturgeon non ha mai legato a questi sospetti le sue dimissioni, presentate poco più di due mesi fa, difendendo la trasparenza dei conti e dei fondi raccolti per l’ipotetico referendum tra il 2017 e il 2020. L’attuale primo ministro scozzese è Humza Yousaf il più giovane nella storia e la prima persona appartenente a una minoranza etnica (è nato a Glasgow nel 1985 da una famiglia di origine pakistana) a occupare la carica.