Un punto fermo nel mondo dell’editoria italiana: la casa editrice Liberilibri, acquisita da Nicola Porro, in oltre trent’anni di attività, si è sempre distinta per il raggiungimento di obiettivi culturali prima che economici. Con un ricco catalogo di oltre 300 volumi, vanta tra i suoi principali autori maestri del pensiero liberale e libertario come Ayn Rand, Étienne de La Boétie, Voltaire, e ancora Edmund Burke, Carl Menger fino a Murray Rothbard e gli italiani Bruno Leoni, Antonio Martino, Francesco Cossiga e Carlo Nordio.

Nicola Porro alla guida della casa editrice Liberilibri
Nata nel 1986 su iniziativa di Aldo Canovari, noto liberale oltre che imprenditore nel settore energetico, Liberalibri deve l’ispirazione della sua marca tipografica al Büchernarr – il «pazzo per i libri» –, primo personaggio della serie dei folli di Das Narrenschiff (Stultifera navis), best-seller dell’umanista Sebastian Brant (1458-1521), che uscì nel 1494 con xilografie della scuola di Dürer, raffiguranti le cento tipologie della follia umana. La casa editrice ha avuto il merito di portare in Italia classici della cultura liberale, classici del pensiero fino ad allora mai tradotti in italiano, come accadde per il «Discorso sul libero pensiero» di Anthony Collins, testo fondante del liberalismo. Attualmente l’amministratore e direttore editoriale della casa editrice è Michele Silenzi, in carica da cinque anni, mentre il nuovo presidente del cda è Luigi Scarfiotti.
La mission della casa editrice Liberilibri
Uno strumento al servizio della difesa della libertà: la casa editrice Liberilibri si è sempre posta come mission la tutela del libero agire individuale. La casa editrice invita i lettori a sottoscrivere l’abbonamento, così da poter avere almeno dieci novità all’anno da ricevere direttamente a casa, con il 30% di sconto sull’intero catalogo. Come dichiarato da Nicola Porro «si tratta, come è evidente, sia di un classico abbonamento sia di un modo per sostenere con un’azione di mercato una casa editrice che ha fatto della battaglia per il libero pensiero e per la libera azione degli individui la propria cifra distintiva. Una battaglia che richiede mezzi maggiori per essere proseguita e ampliata ma che richiede soprattutto il coraggio e la curiosità di servirsi della propria intelligenza contro il conformismo dilagante. Un conformismo che ha i tratti di un totalitarismo bonario». Porro conclude con questa frase: «Per essere liberi è necessario pensare, per pensare è necessario parlare. Tuttavia, nelle nostre società vediamo delinearsi l’inquietante ombra di un’ideologia unica che sta minando la libertà di parlare e quindi di pensare. L’ultimo baluardo a difesa della vita pensante sono i libri, perché è da lì che si annidano le idee che cambiano il corso delle cose».