Dopo ‘Free Britney’, arriva ‘Free Nichelle’. Il successo della battaglia della popstar Britney Spears e dei suoi fan contro la tutela legale a cui era sottoposta dal 2008 (una misura stringente che affidava al padre il controllo dei suoi soldi, impedendole di prendere decisioni in autonomia), ha incoraggiato gli ammiratori dell’attrice Nichelle Nichols a ingaggiare una lotta simile. Radunandosi davanti al Tribunale Stanley Mosk di Los Angeles, i fan hanno iniziato a reclamare a gran voce l’annullamento del provvedimento e la libertà della protagonista di Star Trek modello di ispirazione per le donne di colore che, grazie alle sue lotte per la parità di genere, hanno trovato il coraggio di farsi spazio in ambienti di lavoro, che erano loro preclusi.
Nichelle Nichols in una delle sue ultime apparizioni al Comic Con di Los Angeles 2021 (Getty Images)
Perché i fan di Nichelle Nichols protestano
Affetta da demenza senile, Nichols vive sotto tutela dal 2018. A occuparsi di lei, dopo il licenziamento del suo manager Gilbert Bell, accusato di manipolazione e violenza economica, è il figlio Kyle Johnson. Tuttavia, gli attivisti sono convinti che l’89enne sia sufficientemente lucida da essere indipendente e chiedono che sia svincolata da un accordo che reputano dannoso e da un caregiver che ritengono poco onesto. «Faremo il possibile per assicurarci che questi meccanismi cambino. Non solo per Britney, non solo per Nichelle ma per chiunque si ritrovi intrappolato in un sistema così corrotto», ha dichiarato a BuzzFeed News l’attivista Kevin Wu.

Angelique Fawcette a capo della contestazione
Come ogni contestazione che si rispetti, anche il movimento Free Nichelle ha una guida. Si tratta di Angelique Fawcette, produttrice e attrice che vanta una certa confidenza con Nichols, testimoniata da fotografie e video pubblicati sui suoi social media. Sostenendo di farsi portatrice dei desideri della donna, la 26enne ha più volte ribadito che l’interprete che ha dato volto e voce alla tenente Nyota Uhura non ha bisogno di altro se non di assistenza nella gestione delle finanze. Secondo Fawcette, l’attrice sarebbe stata incastrata dal figlio, dipinto come un impostore pronto ad approfittarsi di lei e a svuotarle i conti. Proprio per questo, negli anni, la produttrice ha presentato davanti alla corte numerose petizioni nel tentativo di ottenere l’annullamento della disposizione. Le richieste, però, sono state rimandate quasi immediatamente al mittente e seguite, di recente, dal divieto di presentare nuovi esposti.

Il caso Uhura, tra sospetti e incertezze
Nonostante i sospetti della maggior parte dei manifestanti, non c’è dubbio che Nichols sia effettivamente malata. La diagnosi della patologia di cui soffre, infatti, è arrivata molto prima dell’inizio della tutela. E, già nel 2013, circolavano voci che tacciavano Bell di aver esercitato una certa pressione psicologica sulla cliente per convincerla a firmare documenti che gli consentissero di ottenere una procura. Tesi confermata dal fatto che, nel claim di un’iniziativa di crowdfunding ideata dalla sorella dell’attrice, Marian Nichols Smothers, la sua famiglia aveva dichiarato che, dopo essere riuscito nel suo intento e aver assunto pieni poteri, nel 2018 Bell aveva convertito a suo nome l’atto della casa di proprietà di Nichols e intrapreso il percorso per gestire tutto il resto del patrimonio (arrivando, addirittura, a pensare di sposarla) con la scusa di aiutarla a rimettere in sesto ile sue finanze. Una strada che, secondo gli attivisti, starebbe percorrendo anche il figlio, incolpato di averla isolata da amici e parenti, di aver venduto contro la sua volontà la villa a Woodland Hills e di averla addirittura costretta a trasferirsi in New Mexico, illazioni alle quali il diretto interessato ha replicato, dichiarando di averlo fatto per ottenere i soldi utili a pagare le cure della madre.

Perché le istanze degli attivisti non sembrano convincenti agli occhi dei giudici
Quello che rende deboli agli occhi della giustizia le argomentazioni utilizzate da Fawcette e dagli altri fan è il mistero sulle attuali condizioni di salute dell’attrice. Come riportato dal Guardian, non è possibile parlare con cognizione di causa del suo stato senza informazioni attendibili e diffuse dalla diretta interessata. Così come è difficile sapere se sia in grado di prendersi cura di sé o se risulti, invece, del tutto incapace di assolvere ai bisogni primari (curare la propria igiene personale, vestirsi e nutrirsi). O, ancora, se in assenza di fondi per accedere a strutture specializzate nel trattamento di disturbi mentali, abbia optato per l’assistenza domestica, molto meno costosa. Tutti tasselli di una situazione che non può essere valutata tramite le interviste o le brevi apparizioni pubbliche che si è concessa negli anni.