Paese che vai, microbo che trovi. È quanto emerge da uno studio del consorzio internazionale MetaSUB (Metagenomics and Metadesign of the Subways and Urban Biomes), pubblicato sulla rivista scientifica Cell e ripreso da Le Monde. L’analisi, condotta fra il 2015 e il 2017, ha passato in rassegna i mezzi pubblici di oltre 60 città del mondo, certificando in ognuna di esse un differente ecosistema batterico.
Da Londra a New York, batteri sempre diversi
Da Londra a New York, passando per Napoli, Parigi, Rio de Janeiro e Tokio. Ogni metropoli è caratterizzata da una particolare fauna microbica, probabilmente dettata da posizione geografica, clima e stile di vita della gente. Le città situate nei pressi dell’Equatore infatti presentano pochi tratti in comune con quelle distanti da esso, così come i continenti americano ed europeo si differenziano sotto molti aspetti dall’Asia orientale.
Tornelli, vagoni e bus: alla ricerca di batteri
Tornelli, biglietterie, postazioni a sedere, vagoni ferroviari e autobus. Gli oltre 900 ricercatori non hanno tralasciato nulla, prelevando e catalogando più di 4800 campioni differenti. Immergendosi nelle viscere dei centri urbani, gli scienziati hanno persino scoperto «una vasta distesa di nuove forme di vita», come afferma Christopher E. Mason, fondatore di MetaSUB e professore ordinario di genetica alla New York University Weill Cornell Medicine. «Le ringhiere e le panchine delle nostre città presentano una varietà di specie microbiche persino più ampia rispetto a una foresta pluviale».
Batteri conosciuti e non: un ecosistema vastissimo
Sono stati identificati oltre 11mila virus e 748 batteri finora sconosciuti, a cui si aggiungono più di 4000 specie di microrganismi già noti alla scienza. Grazie all’analisi dei campioni, lo studio è stato in grado di creare un vero e proprio Atlante degli ecosistemi microbici nelle aree urbane, a cui si può accedere liberamente sul sito di MetaSUB. «È un progetto senza precedenti», dichiara Adam Roberts, microbiologo della Liverpool School of Tropical Medicine, intervistato da Science. «La ricerca andrà avanti per decenni».
L’indagine sui batteri per prevenire le epidemie
Sebbene la maggior parte degli organismi rilevati non presenti una minaccia per l’uomo, l’indagine sarà comunque fondamentale anche per prevenire epidemie. Fra le pagine si legge infatti come «la mappatura genetica microbica degli ambienti urbani fornirà strumenti alla sanità pubblica per valutare i rischi futuri e catalogare geneticamente le specie più pericolose».
Intanto la ricerca continua e, come anticipa New Scientist, molto presto prenderà in esame le acque reflue.