Elon Musk ce l’ha fatta. Dopo vari tentativi, la sua Neuralink ha finalmente ottenuto l’approvazione della FDA (Food and Drug Administration) per la sperimentazione di impianti cerebrali sull’uomo. La start-up ha parlato di un «primo passo importante» nello sviluppo tecnologico che aprirà un’interfaccia fra il cervello e i computer. Principalmente pensato per il campo medico, il progetto intende aiutare le persone affette da disabilità motorie e cecità, ma non solo. Secondo il miliardario, consentirà un dialogo sempre più fitto con l’intelligenza artificiale tanto da portare al sogno della telepatia. In un post su Twitter l’azienda ha poi sottolineato come le assunzioni per la sperimentazione non siano ancora aperte, annunciando novità nel prossimo futuro.
We are excited to share that we have received the FDA’s approval to launch our first-in-human clinical study!
This is the result of incredible work by the Neuralink team in close collaboration with the FDA and represents an important first step that will one day allow our…
— Neuralink (@neuralink) May 25, 2023
Neuralink, come funzionano gli impianti cerebrali e a cosa serviranno
Stando alle anticipazioni, l’interfaccia cervello-computer di nome N1 sarà totalmente biocompatibile e in grado di resistere a lungo termine senza danneggiare l’ospite. Ad alimentarla ci sarà una batteria al litio, ricaricabile in modalità wireless mediante caricatore compatto e di facile utilizzo in qualsiasi luogo. Quanto al funzionamento, sarà in grado di decodificare i segnali neurali e trasmetterli a una speciale applicazione Neuralink che le trasformerà in azioni motorie. A eseguire l’operazione, tuttavia, non potranno essere chirurghi umani. Come sottolinea la stessa start-up sul proprio sito, i filamenti di N1 sono troppo sottili per la mano di un medico, che invece lascerà il compito a un robot. Il suo ago, più sottile di un capello umano, può afferrare i filamenti e inserirli nell’apposito spazio del cervello, senza alcun rischio per il paziente. Pur non avendo aperto ancora le selezioni per la sperimentazione, è possibile preregistrarsi compilando un apposito modulo online.

L’obiettivo attuale di Neuralink è consentire alle persone affette da quadriplegia, ossia paralisi dei quattro arti motori, la possibilità di controllare computer e device mobile con il pensiero. Si tratta però soltanto di un primo passo verso l’eliminazione di cecità, disabilità motorie e disturbi nella logopedia, finanche alla «totale espansione della nostra esperienza del mondo». In più occasioni, lo stesso Elon Musk aveva infatti presentato le innovazioni di Neuralink come la nuova frontiera per far entrare l’uomo in simbiosi con l’IA, eliminando così la preoccupazione che un giorno possa sostituirci nel lavoro. Il magnate di Tesla e Twitter spera anche di consentire al paziente una navigazione sul web, parlando anche di telepatia. Al momento non sono disponibili i costi ufficiali di una simile operazione, ma i media americani parlano di qualche migliaio di dollari.
I test sugli animali hanno causato la morte di scimmie, maiali e pecore
Neuralink, fondata da Elon Musk nel 2016, ha ottenuto l’approvazione della FDA soltanto dopo una lunga serie di tentativi. Soltanto a marzo 2022 l’agenzia americana aveva respinto la richiesta per preoccupazioni sulla batteria al litio del dispositivo e timori che i filamenti potessero migrare all’interno del cervello. La start-up è finita anche al centro di indagini federali per presunte violazioni dei diritti degli animali. Come ha riportato Reuters, i test hanno causato la morte di circa 1500 esemplari fra pecore, maiali e scimmie pur avendo portato ottimi risultati. Chip grandi quanto una moneta hanno infatti consentito ad alcuni primati di giocare ai videogame o digitare parole sullo schermo seguendo il cursore con gli occhi. La notizia migliore per il recupero delle funzioni neurologiche arriva però da Losanna, in Svizzera. Un’equipe medica ha consentito ad un paralitico olandese di tornare a camminare grazie al suo pensiero mediante un “ponte digitale” fra cervello e midollo spinale.
Un patient paraplégique remarche grâce à un pont digital entre le cerveau et la moelle épinière et grâce à Jocelyne Bloch et @gcourtine, neuroscientifique de l'École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) et ancien chercheur de l'@univbourgogne https://t.co/mwokjKJNme
— MissionCultureScientifique UB (@scientifiqueub) May 26, 2023