Abbonati in aumento, ricavi in linea con le previsioni, utili diminuiti rispetto al 2021 ma, tutto sommato, meglio delle attese. Eppure Reed Hastings, cofondatore del servizio di streaming Netflix e amministratore delegato, ha annunciato le sue dimissioni: il manager 62enne rimarrà nella società con il ruolo di presidente, ma vuole dedicarsi maggiormente alla filantropia. Ted Sarandos, che già dal 2020 aveva promosso a co-Ceo, sarà ora affiancato da Greg Peters, ex direttore operativo. «Voglio ringraziare personalmente Reed per la sua leadership straordinaria, e per l’amicizia che ci ha legati per più di 20 anni: da lui abbiamo imparato moltissimo, e siamo ansiosi di continuare a lavorare insieme negli anni a venire», ha detto Sarandos.
Ted & Greg are now co-CEOs. After 15 years together we have a great shorthand & I’m so confident in their leadership. Twice the heart, double the ability to please members & accelerate growth. Proud to serve as Executive Chairman for many years to come https://t.co/oYc0laqMXQ
— Reed Hastings (@reedhastings) January 19, 2023
«Il nostro consiglio di amministrazione sta discutendo da molti anni sul piano di successione (anche i fondatori devono evolversi!)», ha scritto Hastings in un comunicato, sottolineando che, negli ultimi due anni e mezzo, ha sempre più delegato la gestione di Netflix a Sarandos e Peters. Ha inoltre aggiunto che intende dedicare «più tempo alla filantropia», paragonandosi a Bill Gates di Microsoft e Jeff Bezos di Amazon, che «hanno passato il testimone ad altri».
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Netflix, il bilancio del 2022 e le previsioni per il nuovo anno
Il cambio al top management di Netflix arriva in un momento in cui la piattaforma archivia un quarto trimestre soddisfacente. Negli ultimi tre mesi del 2022 gli abbonati sono infatti aumentati di 7,66 milioni: meno degli 8,3 dello stesso periodo del 2021, ma di più rispetto ai 4,5 milioni stimati in media dagli analisti, in un anno che è stato complicato sotto questo punto di vista: a seguito della crisi delle sottoscrizioni, la società ha licenziato numerosi dipendenti. In totale sono 231 milioni le sottoscrizioni. I ricavi si sono attestati a 7,85 miliardi di dollari, leggermente inferiori ai 7,86 previsti dal mercato. Gli utili sono sì calati (550 milioni nel quarto trimestre, a fronte dei 632 milioni dello stesso periodo del 2021), risultando comunque al di sopra della previsione della società di 330 milioni di dollari, principalmente a causa di entrate superiori alle attese, dovute a nuovi titoli particolarmente interessanti, e di assunzioni più lente del previsto.

Netflix ha chiuso il 2022 con 32 miliardi di entrate, 5,6 miliardi di reddito operativo, 2 miliardi di liquidità netta da attività operative e 1,6 miliardi di flusso di cassa libero. E prevede una crescita dei ricavi del primo trimestre del 2023 del 4 per cento. «Il 2022 è stato un anno difficile, con un inizio accidentato ma un finale più brillante. Riteniamo di avere chiaro il cammino per riaccelerare la crescita dei ricavi: continuare a migliorare tutti gli aspetti di Netflix, lanciare la condivisione a pagamento e puntare sulla pubblicità», ha scritto la società in una lettera agli azionisti. Netflix ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione di 12 centesimi, sotto le attese degli analisti che scommettevano su 42 centesimi. «Supponendo che non vi siano oscillazioni sostanziali (fluttuazioni della valuta estera), prevediamo almeno 3 miliardi di dollari di free cash flow per l’intero anno 2023».
La fondazione di Netflix, lo streaming e la svolta con House of Cards
Sono passati dieci anni da quanto Netflix, grazie al lancio della serie originale House of Cards, ha rivoluzionato il settore del Subscription Video on Demand. E proprio Hastings, che ha guidato l’azienda per più di 25 anni, è stata la principale mente della transizione della società dal settore dei dvd a quello dei servizi streaming. Laureato in informatica e con un passato nei Marine, Hastings nel 1997 ha fondato Netflix insieme a Marc Randolph, che lavorava come marketing director per Pure Software, la prima “creatura” del Ceo dimissionario.
Netflix all’inizio si occupava di noleggio di dvd e videogiochi: bastava collegarsi al sito, scegliere il titolo e attendere il postino. Leggenda vuole che a Reed si sia accesa la lampadina dopo aver dovuto pagare alla cassa di un Blockbuster una penale di 40 dollari, per aver restituito in ritardo la videocassetta di Apollo 13. Molto più semplicemente, forse, i due si sono ispirati ad Amazon. A ogni modo, Randolph ha lasciato Netflix nel 2003, quattro anni prima della svolta dello streaming. Hastings è invece rimasto al timone negli anni del boom, con l’espansione dell’offerta in tutto il mondo e con l’avvio di produzioni originali. Nel 2014, a un anno dal lancio di House of Cards, Netflix contava oltre 50 milioni di abbonati, di cui più di 35 negli Stati Uniti.
Reed is stepping down as CEO of Netflix after a nearly 25 year run.
In my 40+ years as an entrepreneur, my 7 years working side by side with Reed were the highlight. pic.twitter.com/Bx2iKzo9bC
— Marc Randolph (@mbrandolph) January 19, 2023
Hastings, il libro e il regolamento interno di Netflix diventato un manifesto
Membro del cda di Microsoft dal 2007 al 2013 e nel board di Facebook dal 2011 al 2019, Hastings nel libro L’unica regola è che non ci sono regole ha descritto il complicato 2001 dell’azienda, che in quell’anno fu costretta a licenziare gran parte del personale, trattenendo solo i migliori. Che si compattarono, migliorando morale e prestazioni, salvando la società della bancarotta: «Questa è stata la mia esperienza sulla via di Damasco, un punto di svolta nella mia comprensione del ruolo della densità dei talenti nelle organizzazioni. Le lezioni che abbiamo imparato sono diventate le fondamenta di molte cose che hanno portato al successo di Netflix».

In generale, Hastings ha sempre attribuito il successo della sua “creatura” alla cultura della trasparenza interna e dell’innovazione, che concede ai top performer enorme autonomia. Nell’agosto del 2009 Netflix rese pubblico il suo regolamento interno con una slide-deck di 125 pagine, dal titolo Freedom and Responsability: con 20 milioni di visualizzazioni su SlideShare e a distanza di 14 anni, in cui il fenomeno del binge watching è diventato globale, è ancora oggi uno dei manifesti più importanti della Silicon Valley.