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Netflix licenzia altri 300 dipendenti a seguito della crisi di abbonati

Nella giornata di ieri, Netflix ha licenziato altri 300 dipendenti, soprattutto negli Stati Uniti. In calo il valore delle azioni, ma resta invariato il budget per film e serie.

24 Giugno 2022 11:18 Redazione
Netflix ha licenziato 300 dipendenti, soprattutto negli Stati Uniti. In calo il valore delle azioni, invariato il budget per film e serie.

Nuovo taglio nel personale di Netflix. La piattaforma streaming ha annunciato ieri il licenziamento di altri 300 dipendenti su più settori, dalla produzione alla realizzazione di film e serie tv. Gran parte dei posti di lavoro riguarda gli Stati Uniti, ma si sono visti effetti anche in altre sedi distaccate. La notizia arriva dunque a circa un mese dal precedente taglio di 150 membri dello staff di maggio. Netflix sta così cercando di rispondere alla prima grande crisi della sua storia, sia in termini di abbonati sia per quanto riguarda il valore delle azioni in Borsa. Problemi intanto anche per Warner Bros. Discovery, che di recente ha dovuto ridurre il personale per contenere i costi.

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Netflix, i nuovi licenziamenti e il crollo del valore in Borsa

Come ha riportato in esclusiva Variety, il nuovo taglio di Netflix non è un fulmine a ciel sereno. Da qualche giorno infatti si erano avvertiti i primi sentori che stesse accadendo qualcosa in azienda, con diversi rumors che parlavano di una riduzione del personale. L’ufficialità è giunta nella giornata di ieri (la sera italiana) con il licenziamento di altri 300 dipendenti in aggiunta ai 150 del maggio scorso. «Dobbiamo apportare queste modifiche affinché i costi crescano in linea con i ricavi più lenti», ha detto un portavoce della piattaforma di Reed Hastings. «Siamo grati ai nostri ex lavoratori e stiamo facendo di tutto per supportarli in questa difficile transizione». Attualmente, la forza lavoro di Netflix conta circa 11 mila dipendenti a livello globale, ma non si esclude un’ulteriore riduzione entro la fine dell’anno.

Netflix ha licenziato 300 dipendenti, soprattutto negli Stati Uniti. In calo il valore delle azioni, invariato il budget per film e serie.
Uno degli stabilimenti principali di Netflix a Los Angeles. (Getty)

Il drastico calo di abbonati del primo trimestre del 2022 ha causato una profonda ferita finanziaria che Netflix non è ancora riuscita a rimarginare. Cresce l’attesa per i nuovi dati di fine luglio, tanto che la piattaforma ha già preannunciato un crollo vertiginoso dei clienti, forse pari a 2 milioni di unità. Il terremoto di affiliazioni ha fatto crollare a picco il valore dell’azienda, che ha già perso il 70 per cento del suo valore. Ieri, un’azione è stata venduta per 180,93 dollari a fronte dei 600 di gennaio. Sembra possa restare invariato invece il budget di spesa per la realizzazione di film e serie tv. Variety infatti conferma che Netflix sarebbe pronta a sborsare 17 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, cifra in linea con il 2021.

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Il nuovo abbonamento e la crisi di Warner Bros. Discovery

Intanto Netflix sembra fare sul serio per il nuovo abbonamento economico con pubblicità. Il Ceo della compagnia Ted Sarandos, presente all’evento Cannes Lions, avrebbe infatti incontrato diversi partner tra cui Google ed Nbc Universal. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma i primi rumors parlano di un’inserzione di 30 o 60 secondi ogni mezz’ora oppure ogni ora di visione. Si tratta di supposizioni, ma il nuovo pacchetto sembra possa fare il suo esordio online già entro la fine dell’anno. Netflix non è però l’unica piattaforma a dover far fronte a tagli nel personale. Warner Bros. Discovery ha di recente ridotto i dipendenti per provare a ridurre i costi troppo esosi e il carico di debiti derivante dalla fusione tra le due società della primavera. Pesa infatti l’eccessiva concorrenza nel mercato, che sempre più frequentemente accoglie nuovi protagonisti con Disney+, Paramount+, HBO Max e Peacock.

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