Romanzi d’autore e drammi shakespeariani come alternativa al carcere. Questo il verdetto con cui il giudice Timothy Spencer ha temporaneamente risparmiato al 21enne Ben John la prigione. Come riportato dal Mirror, lo scorso 11 agosto, il ragazzo, con una simpatia per i gruppi politici neonazisti, era stato condannato, perché potenzialmente in grado di compiere un attentato terroristico. Un crimine generalmente punito nel Regno Unito con pene fino a 15 anni di reclusione.
Ben John: personalità debole ed esposta alla radicalizzazione
Nel caso specifico, tuttavia, il reato è stato ritenuto «un incidente isolato frutto di follia adolescenziale» e l’imputato dotato di personalità debole ed esposta alla radicalizzazione. Il giudice quindi ha ribaltato la sentenza originaria – due anni di carcere e un terzo di libertà vigilata – con la lettura obbligatoria delle opere di Jane Austen, William Shakespeare, Thomas Hardy, Charles Dickens e altri grandi classici della letteratura inglese.
I titoli sostituiranno così, sugli scaffali della sua libreria o tra i file del computer, i contenuti suprematisti che aveva scaricato e studiato negli anni precedenti. Non dovrà limitarsi, però, a sfogliarli. Ogni quattro mesi, il giudice si impegnerà a verificare la sua preparazione su uno dei testi assegnati, in modo da comprovare la validità del metodo adottato e capire se continuare su quella strada o ripristinare la pena originaria, comunque attuabile anche in caso di mancato rispetto delle prescrizioni. Rimane valido, invece, l’ordine restrittivo quinquennale che gli impone di mantenere i contatti con la polizia e partecipare all’Healthy Identity Intervention Programme (finalizzato a deradicalizzare gli estremisti). Le forze dell’ordine dal canto loro dovranno monitorarne di continuo l’attività online.
Ben John già schedato come aspirante terrorista
Un’attenzione dovuta anche ai trascorsi di Ben John che, ex studente di criminologia della De Monfort University di Leicester, da anni mostrava uno spiccato interesse per il suprematismo bianco. Dopo il suo diciottesimo compleanno era stato schedato come aspirante terrorista e inserito nel programma di prevenzione e recupero dei soggetti a rischio. Avvertimenti insufficienti a impedirgli di scaricare file traboccanti di idee estremiste e un manuale d’istruzioni per la fabbricazione di bombe. Ad aggravare la sua posizione, la lettura di diversi saggi sulla storia del nazismo e una lettera in cui aveva dato sfogo a una feroce rabbia contro la comunità omosessuale, i liberali e gli immigrati. Nemmeno l’intervento delle autorità e di un team di psichiatri non lo ha scoraggiato. E, un anno dopo, ha copiato più di 9mila documenti nell’hard disk del suo computer, tra vademecum per la preparazione di esplosivi e trattati sull’ideologia di destra. Nel 2020, il suo appartamento è stato perquisito dalla polizia del Lincolnshire, che è riuscita a recuperare tutto il materiale incriminato, e ha sottoposto pc e smartphone a un’approfondita analisi forense. «C’era roba ripugnante, parole e discorsi che non dovrebbero essere condivisi da nessun essere pensante», ha spiegato il giudice Spencer. «Pamphlet sul nazismo, sulla figura di Hitler ma anche saggistica contemporanea sull’estremismo di destra. Letture che, più che un interesse accademico, sottolineavano un allineamento personale con quelle idee, un fascino ossessivo che avrebbe potuto avere conseguenze disastrose».
L’arringa difensiva dell’avvocato di Ben John
All’arringa dell’avvocato del 21enne, che lo ha difeso sostenendo come quei ritrovamenti non fossero segno dell’intenzione del cliente di causare danno o di predisporre atti terroristici ma solo dell’interesse per determinati argomenti, per quanto pericolosi e controversi, è seguita la risposta dell’ispettore James Manning, responsabile dell’unità anti terrorismo delle East Midlands, impegnato in prima persona nelle indagini. «Il ragazzo aveva chiaramente una doppia vita. Lo abbiamo trovato in possesso di scritti e immagini a supporto di ideali nazionalsocialisti e antisemiti, che incoraggiavano al terrorismo o supportavano le teorie di un gruppo di estremisti interessati al satanismo», ha aggiunto, «Non si tratta affatto di letture leggere o prove da sottovalutare. Perché sono il chiaro simbolo della minaccia che Ben John e ragazzi come lui rappresentano per il Paese».