Aklile Berhan, il padre delle tre sorelle Selassiè che stanno spopolando al Grande Fratello Vip, non è nipote del Negus, Ailè Selassiè, ma figlio di Beniamino Bissiri, che alla corte dell’imperatore etiope aveva mansioni di assistente. Le ulteriori conferme arrivano ancora dal settimanale Oggi.
Il procedimento amministrativo per appurare la provenienza di Berhan
Come riporta il settimanale Oggi, all’arrivo in Italia del padre delle tre sorelle, negli Anni 70 del secolo scorso, ci fu un procedimento amministrativo che appurò come Aklile Berhan fosse figlio di Beniamino Bissiri. Un’ulteriore prova è che ad Aprilia vivono i fratelli e la sorella, che ha un nome tutt’altro che esotico: Rachele. In tutte le inchieste per le sue varie vicende giudiziarie, per esempio a Brescia nel 1999, si parla sempre e solo di Giulio Bissiri, figlio di Beniamino, non del nipote del Negus.
Il mancato risarcimento da parte del governo etiope
Senza contare che anni fa il governo etiope decise di riconoscere un piccolo risarcimento economico ai parenti del Negus, consentendo loro di avere in dote l’Hotel Ghionne di Addis Abeba. Ma da questo procedimento fu escluso proprio Bissiri, incapace di dimostrare la sua parentela con il Negus.
L’arresto del padre delle sorelle Selassié: il mandato di cattura
Nel mandato di cattura internazionale emesso il 5 marzo scorso dalle autorità elvetiche , si legge ancora su Oggi, «per una truffa da 10 milioni di franchi», si scopre un ulteriore dettaglio non di poco conto. Il sedicente discendente del Negus, infatti, non sarebbe imparentato con Hailé Selassié e si chiamerebbe invece Giulio Bissiri. Il quale sarebbe effettivamente nato in Etiopia, figlio di un giardiniere italiano che lavorava nel palazzo imperiale dell’imperatore d’Etiopia.
Chi è Giulio Bissiri, il padre delle sorelle Selassiè
Si legge ancora su Oggi che «il bambino giocava con i nipoti di Hailé Selassié ed era ben voluto dalla famiglia imperiale che lo considerava come uno di loro. Rientrato in Italia, ha vissuto il sogno di recuperare l’immenso tesoro del Negus. Fu così che convinse alcuni discendenti legittimi di Hailé Selassié, ormai poveri in canna che vivevano in vari Paesi, a firmargli una delega e a chiudere un occhio sulla sua affermata discendenza dal duca di Harar, secondogenito dell’imperatore. Riuscendo infine a far modificare i suoi documenti e a farsi passare per il terzo nella successione imperiale etiope».