È morto a 19 anni per un malore Ndione Souleymane, portiere della Rinascita Refugees, squadra dilettantistica salentina. A trovarlo senza vita lo zio dal quale il giovane si era trasferito da poco.
Ndione Souleymane morto a 19 anni
La tragedia è avvenuta domenica mattina in casa dello zio di Ndione a Milano, dove si era trasferito circa un mese fa per impegni personali. Da quanto ricostruito dai sanitari del 118 e dalle forze dell’Ordine intervenute, il ragazzo sarebbe stato stroncato da un malore improvviso nel sonno. È stato compito dei soccorritori intervenuti in breve tempo dichiararne il decesso.

A dare la notizia della morte del giovane è stata la stessa società di calcio salentina Rinascita Refugees, dove Ndione giocava e che stava aspettando il suo ritorno per gli allenamenti di gruppo. I compagni della sua squadra si sono stretti al dolore della famiglia e hanno postato sui social queste parole: «Siamo tutti affranti dal dolore per una giovanissima vita finita troppo presto. Ciao Souleymane ti sia lieve la terra». La morte del giovane calciatore ha scosso tutti, a cominciare proprio dai calciatori e dall’allenatore che si sono subito dati da fare e hanno aperto una raccolta fondi per poter inviare la salma del 19enne nel suo paese d’origine.

Chi era
L’atleta, originario del Senegal, era arrivato in Italia per giocare a calcio e aiutare così la famiglia africana. Da circa tre anni era stato accolto nel progetto «Sai» di Carmiano, in provincia di Lecce, per minori stranieri non accompagnati. Da subito si era fatto notare per la sua fisicità e per il suo talento naturale tra i pali, che pian piano i mister hanno saputo affinare. Insieme alla squadra della Rinascita Refugees, nata per accogliere alcuni rifugiati, è stato protagonista di vari tornei. Gare a livello nazionale organizzate del Progetto Rete e dalla FIGC (settore giovanile e scolastico), arrivando a vincere anche il Campionato nell’edizione 2021 e risultando il migliore portiere del campionato.