Le condizioni di Alexey Navalny continuano a preoccupare. Dal 9 gennaio l’oppositore russo si trova in una cella di punizione della colonia penale IK-6 di Melekhovo, nella regione di Vladimir, 250 chilometri a est di Mosca, dove sta scontando una condanna ad altri nove anni per “frode su larga scala” e “oltraggio alla corte”. È la decima volta che Navalny viene sottoposto al regime duro e di isolamento da quando, a metà dello scorso giugno, era stato trasferito a Melekhovo dalla colonia IK-2 di Pokrov.
Navalny ha febbre e tosse e non sta ricevendo assistenza medica
Navalny, secondo quanto riporta Meduza, dovrà trascorrere 15 giorni in isolamento per essersi lavato il viso nel momento sbagliato. Stando al suo avvocato Vadim Kobzev, l’attivista e politico ha febbre e tosse e non sta ricevendo assistenza medica. Per questo ci si sta mobilitando per far arrivare nella colonia penale i farmaci necessari. Contro questo isolamento nell’isolamento la comunità medica ha scritto una lettera aperta a Vladimir Putin chiedendo di fermare l’accanimento contro il politico. I medici Alexander Polupan e Alexander Vanyukov l’hanno postata su Facebook invitando i rappresentanti della comunità medica a unirsi all’appello. Al momento hanno risposto 170 colleghi.
Il testo della lettera indirizzata a Putin dai medici russi
«Signor Presidente, siamo rappresentanti della comunità medica e cittadini della Federazione Russa», si legge nella lettera pubblicata integralmente da Meduza. «Il nostro compito è guarire le persone e alleviarne le sofferenze. Non possiamo ignorare la deliberata inflizione di danni alla salute del politico Alexei Navalny, che avviene nella colonia correzionale n. 6 del Servizio penitenziario federale nella regione di Vladimir». Ogni cittadino russo, continua l’appello, «ai sensi dell’articolo 41 della Costituzione della Federazione Russa, ha diritto alla tutela della salute e all’assistenza medica. Coloro che sono stati arrestati e stanno scontando una pena detentiva, ai sensi dell’articolo 26 della legge federale del 21 novembre 2011, hanno diritto all’assistenza medica anche, ove necessario, presso le strutture mediche del sistema sanitario statale e del sistema sanitario municipale, in conformità con la legislazione della Federazione Russa».
«Il rifiuto di garantire a Navalny i farmaci necessari è una minaccia diretta alla sua vita»
Le condizioni di detenzione di Alexei Navalny, sottolineano i medici, «destano grande preoccupazione per la sua vita e salute. Il rifiuto dei rappresentanti del Servizio penitenziario federale di garantirgli le medicine necessarie crea una minaccia diretta alla vita di un cittadino della Federazione Russa. Da un punto di vista medico, è ovvio che Navalny non riceve assistenza medica sufficiente, e tenerlo nello ShIZO (la cella di punizione, ndr) è assolutamente controindicato nelle sue condizioni». I 170 dottori chiedono la fine degli abusi sul detenuto e che possa essere visitato in modo da procedere, se necessario, a un ricovero in un ospedale civile. «Chiediamo che sia rispettato il diritto di Alexei Navalny a un’assistenza medica a tutti gli effetti», si conclude l’appello, «e che vengano applicati gli articoli della Costituzione della Federazione Russa, di cui lei è il garante».