Dmitry Muratov e Maria Ressa, insigniti del Premio Nobel per la Pace nel 2021, hanno invitato la Croce Rossa a «intervenire» nel destino dell’oppositore russo Alexei Navalny, che dal 9 gennaio si trova in una cella di punizione della colonia penale IK-6 di Melekhovo, nella regione di Vladimir, 250 chilometri a est di Mosca, dove sta scontando una condanna per frode su larga scala e oltraggio alla corte. Secondo i media indipendenti, l’attivista e politico ha problemi di salute e non sta ricevendo adeguata assistenza medica.

Navalny è stato condannato a nove anni di carcere
Navalny sta scontando una condanna a nove anni, che ha palesemente motivazioni politiche. L’oppositore di Vladimir Putin ha denunciato a più riprese la sua collocazione in «celle anguste» e la privazione delle visite familiari, definendo l’iniquo trattamento un tentativo di mettere a tacere il suo continuo attivismo da dietro le sbarre. Più di recente, i suoi sostenitori hanno lanciato l’allarme per il peggioramento delle condizioni di salute e per il rifiuto dei medici della prigione di curarlo.

La lettera aperta pubblicata su Novaya Gazeta
Per questo, il giornalista russo Dmitry Muratov e la sua collega filippina Maria Ressa hanno fatto appello al Comitato internazionale della Croce Rossa in una lettera aperta, affinché l’organizzazione agisca per «prevenire e alleviare la sofferenza» di Navalny. «Finché il tormento continua, siamo tutti complici dei carnefici», si può leggere nella lettera aperta pubblicata sul sito web del quotidiano Novaya Gazeta, diretto da Muratov. «Siamo convinti che le organizzazioni umanitarie indipendenti dovrebbero intervenire nel destino di Alexei Navalny». Come precisa il giornale, un rappresentante della Croce Rossa ha però già fatto sapere che l’organizzazione umanitaria «non ha alcun mandato per tali azioni». Muratov e Ressa hanno vinto il premio Nobel per la Pace alla fine del 2021 per i loro «sforzi per salvaguardare la libertà di espressione» nei rispettivi Paesi, Russia e Filippine, dove la repressione dei media indipendenti è all’ordine del giorno.