Il prossimo summit della Nato avrà luogo a Madrid il 29 e il 30 giugno 2022. Lo ha annunciato il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez al termine di un incontro con il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. «Siamo di fronte ad un momento storico per la Nato», la cui «priorità deve essere quella di garantire e rafforzare l’unità e la coesione dei vari alleati all’interno dell’Alleanza», ha sottolineato Sanchez, nel contesto del recente annuncio di una partnership tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito, denominata Aukus, che ha fatto infuriare la Francia.
Vertice Nato di Madrid: focus sulla sicurezza
Il vertice di Madrid mirerà a rivedere il concetto strategico dell’Alleanza adottato nel 2010 per prepararla alle «sfide che dobbiamo affrontare» in termini di sicurezza, ha aggiunto il capo del governo spagnolo durante una conferenza stampa congiunta con il segretario generale della Nato. «Dobbiamo continuare ad adattarci per il futuro ed è esattamente ciò che faremo al vertice di Madrid», ha affermato Stoltenberg.
Vertice Nato: il precedente di Bruxelles
All’ultimo summit della Nato a Bruxelles a giugno, i vertici dell’Alleanza avevano indicato le loro linee rosse” al presidente russo Vladimir Putin e avevano deciso di formare un fronte unito di fronte all’ingresso della Cina in Europa. Stoltenberg aveva invitato ieri a non «causare fratture» all’interno dell’Alleanza a causa della disputa franco-americana.
Che cos’è Aukus, il patto che ha fatto infuriare la Francia
L’acronimo sta per Australia-Regno Unito-Usa, ed è stato annunciato giovedì 16 settembre dai leader delle tre nazioni: tra le prime iniziative del programma c’è quella di rifornire Canberra di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare nei prossimi 18 mesi. L’accordo è stato letto come una risposta all’espansione di Pechino nel Mar cinese meridionale e alle continue provocazioni militari nei confronti di Taiwan, e non è un caso che il presidente americano Joe Biden abbia parlato della necessità di mantenere «un Indo-Pacifio libero e aperto», e di affrontare «l’attuale ambiente strategico della regione» e «le minacce in più rapida evoluzione del XXI secolo».