Avete mai riciclato un regalo di Natale poco gradito? La risposta è, probabilmente, sì. E nel farlo vi siete sentiti un po’ in colpa? È possibile che anche in questo caso la risposta sia la stessa. Ebbene, non dovreste, perché si tratta di un vero e proprio trend, come evidenzia una ricerca condotta dal Codacons, secondo la quale il 25 per cento dei doni regalati in occasione del Natale 2021 finirà per essere riciclato.
Regali di Natale, oggi è più facile monetizzare con il riciclo
«Le possibilità offerte dalla moderna tecnologia hanno modificato radicalmente le abitudini degli italiani», spiega il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. «Se prima i regali, i meno azzeccati o sgraditi, finivano sul fondo di un armadio o venivano riciclati a parenti o amici, oggi possono essere “monetizzati” attraverso piattaforme e app nate proprio allo scopo di vendere capi di abbigliamento in disuso, accessori o prodotti inutilizzati». Insomma, gli italiani non solo fanno meno regali, ma ne riciclano anche di più.

Regali di Natale, tra restituzione in negozio e rivendita
Un regalo su quattro, tra quelli scambiati quest’anno a Natale, sta per finire nel “girone del riciclo”. Di questi, circa la metà verrà regalato in futuro a ignari amici e parenti, mentre il 17 per cento sarà restituito in negozio, sostituito con altri prodotti oppure con buoni acquisto. Sono tanti coloro che proveranno, grazie alle nuove opportunità tecnologiche, a rivendere invece i regali sgraditi. Il Codacons stima che il 33 per cento dei regali riciclati sarà piazzato attraverso le nuove applicazioni nate proprio per aiutare i consumatori a disfarsi di beni che non usano, dai social network e alle “tradizionali” piattaforme di e-commerce, trasformando così un regalo sbagliato in una occasione di guadagno.
Regali di Natale, riciclano di più le donne
I principali riciclatori? Le donne (54 per cento). Tra i regali che avranno una seconda vita, in pole position ci sono i geni alimentari (38 per cento), dai vini ai salumi, fino a panettoni e torroni. Seguono con il 27 per cento
sciarpe, guanti, cappelli e prodotti personali (come cosmetici e profumi). Poi libri (15 per cento) e giocattoli (11 per cento). Detta però riciclo anche il Covid, tra gel disinfettanti e mascherine (9 per cento) che a quanto pare, ebbene sì, sono stati scambiati a Natale.