Nasa, scoperta Earendel: è la stella più antica mai osservata

Fabrizio Grasso
31/03/2022

Individuata grazie al telescopio Hubble della Nasa, Earendel dista 12,9 miliardi di anni luce dalla Terra ed è la più antica mai osservata. Ha una massa cinquanta volte superiore a quella del sole.

Nasa, scoperta Earendel: è la stella più antica mai osservata

La Nasa ha appena scritto un’altra pagina di storia della scienza moderna. Grazie al telescopio Hubble, in orbita da 30 anni, è stato possibile vedere Earendel, una stella risalente agli albori dell’universo. Situata a 12,9 miliardi di anni luce dalla Terra, avrebbe avuto origine “solo” 900 milioni di anni dopo il Big Bang e faccia per questo parte delle “Stelle di popolazione III”, ricche di gas primordiali e povere di metallo. «È solo l’inizio», affermano dalla Nasa. «Il telescopio James Webb indagherà sulle stesse aree del cosmo e approfondirà la nostra conoscenza sui cicli di vita stellare».

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Earendel, le caratteristiche della stella scoperta dalla Nasa

La scoperta è opera del programma Relics (Reionization Lensing Cluster Survey) dell’università di Baltimora. Il team, guidato da Brian Welch, ha fatto uso del telescopio Hubble, uno dei grandi strumenti della Nasa già in orbita dall’inizio degli Anni 90. Il nome Earendel deriva dall’inglese antico e significa letteralmente “Stella del mattino”. Gli scienziati della Nasa stimano abbia una massa 50 volte superiore al Sole e sia in grado di brillare con una luminosità milioni di volte maggiore. Data la sua posizione nell’area del cosmo Redshift 6.2, distante 12,9 miliardi di anni luce della Terra, per osservarla si è dovuto ricorrere al fenomeno della lente gravitazionale. Come ricorda anche The Verge, si tratta del metodo che tende a sfruttare una deformazione del tessuto spaziotemporale come fosse una grande lente. È possibile così amplificare la luce proveniente dal corpo celeste, consentendo al telescopio di individuarla anche a grandi distanze.

Con il rilevamento di Earendel, il telescopio della Nasa Hubble ha infranto il suo precedente record risalente al 2018. Allora infatti rilevò una stella originatasi 4 miliardi di anni dopo il Big Bang, mentre il nuovo corpo celeste risalirebbe addirittura a un’epoca precedente. Gli scienziati ritengono infatti abbia avuto origine 900 milioni di anni luce dopo l’esplosione che diede origine all’universo stesso. «All’inizio non ci credevamo», ha detto a The Verge Brian Welch, autore principale della ricerca disponibile su Nature. «Stiamo guardando a un’epoca in cui il cosmo era molto diverso da quello attuale. Sappiamo con certezza che le galassie avevano un aspetto differente, ma ne rimangono poche dimostrazioni».

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Il futuro della ricerca spaziale grazie al telescopio James Webb

La scoperta di Hubble è però destinata a impallidire di fronte alle potenzialità di James Webb. Il nuovo e potente telescopio della Nasa, in orbita dallo scorso dicembre, infatti sarà in grado di spingersi molto più in là. «Vedremo stelle molto più lontane di Earendel», ha proseguito Welch. «Andremo il più indietro possibile, cercando di battere questo nuovo record». Nuovi studi consentiranno di studiare meglio la stessa stella del mattino, misurandone persino temperatura e luminosità. Fondamentale sarà anche riuscire a scoprire i materiali e i gas che costituiscono l’ammasso stellare. Gli esperti della Nasa ritengono infatti si possa trattare di quelle che scientificamente sono note come “Stelle di popolazione III”. Si tratta dei primi corpi celesti nella storia del cosmo, formatisi prima della diffusione di elementi pesanti. È probabile dunque che Earendel faccia leva su idrogeno ed elio primordiale, essendo totalmente priva di metalli.

Il telescopio Hubble della Nasa ha scoperto una stella a 12,9 miliardi di anni luce dalla Terra. Più antica del Sole, risale al Big Bang
Il telescopio James Webb della Nasa prima del lancio (Nasa)