La scissione all’interno del Movimento 5 stelle si è consumata. Luigi Di Maio ha salutato il partito che lo ha lanciato per fondare Insieme per il futuro, mentre il leader pentastellato, l’ex premier Giuseppe Conte, ha ribadito poche ore più tardi di non aver alcuna intenzione di uscire dal governo o di dimettersi. Conte ha spiegato che «il sostegno a Draghi non è in discussione», ma sono tanti i parlamentari che hanno salutato il movimento, per appoggiare la nuova formazione guidata dal ministro degli Esteri. E neanche le dimissioni dalla presidenza del M5s sono state ipotizzate. Anzi, a chi gli chiede se pensa di lasciare lui risponde: «E per quale motivo?».

Conte: «Sostegno a Draghi non in discussione»
Poche parole ma significative, quelle rilasciate da Giuseppe Conte ai cronisti dopo il meeting con i vertici del Movimento 5 stelle. E quel sostegno al governo di Mario Draghi «non in discussione» è sicuramente il punto cruciale. Il partito, però, ha perso un gran numero di parlamentari: 51 i deputati che appoggiano Di Maio, a cui si aggiungono 11 senatori. E così per l’ex premier il momento diventa tanto delicato da collezionare una vera e propria raffica di riunioni, per capire la strada da seguire. Ciò che è certo è che non si dimetterà: «Per quale motivo?», ha risposto ai giornalisti che hanno chiesto se stesse pensando di lasciare.

Patuanelli come Conte sull’appoggio al governo
«Il Movimento rimarrà la prima forza politica ad occuparsi di tutti quei temi, dalla giustizia sociale alla transizione ecologica, che fanno parte dell’ossatura del Movimento 5 stelle», ha poi detto Giuseppe Conte. Insomma, i pentastellati sosteranno ancora Draghi. Lo conferma anche il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, che ha partecipato alle ultime riunioni del Movimento: «L’appoggio al governo non è in discussione».