Cinque mostre imperdibili da vedere a settembre
Settembre è tempo di inaugurazioni autunnali. Con esposizioni che vanno dagli albori della pubblicità all’Astrattismo di Pietro Consagra, passando per la fotografia di un grande del ‘900 come Avedon e il Surrealismo di Max Ernst. Da Milano a Palermo, le rassegne da visitare.
Ce n’è per tutti i gusti, nel ricco cartellone di inaugurazioni autunnali. Con mostre che vanno dagli albori della pubblicità all’Astrattismo di Pietro Consagra, passando per la fotografia di un grande del ‘900 come Avedon, il Surrealismo di Max Ernst, la carica innovativa del Futurismo e la pittura paesaggistica su pietra di gusto barocco. Tag43 vi propone cinque rassegne che da Milano a Palermo meritano una visita.
Moda e pubblicità in Italia. 1850 – 1950: fino all’11 dicembre vicino a Parma
Due mondi che fra la metà dell’Ottocento e quella del secolo successivo stringono un legame simbiotico vanno in scena con 150 opere alla Fondazione Magnani Rocca, a Mamiano di Traversetolo, vicino a Parma, dove dal 10 settembre è allestita l’esposizione Moda e pubblicità in Italia. 1850 – 1950. Nel periodo preso in esame gli artigiani di quello che sarà il Made in Italy per abiti e accessori puntano su una comunicazione mirata per imporsi sui francesi in ambito femminile e sugli inglesi nell’universo maschile. E lo stesso fanno i grandi magazzini come la Rinascente di Milano, Zingone a Roma, Mele a Napoli, che si affidano a manifesti affissi in tutti gli angoli cittadini, poi a riviste e cinema. Risultato? L’affermarsi di una grafica sintetica, fresca, immediata, che racconta sogni, desideri, costumi, entrati nell’immaginario collettivo. Fino all’11 dicembre. www.magnanirocca.it

Palazzo Reale di Milano, appuntamento con Richard Avedon e Max Ernst
Anche la stagione autunnale di Palazzo Reale, nel cuore di Milano, si apre sotto il segno della moda, con la mostra Richard Avedon. Relationships, che dal 22 settembre ripropone 60 anni di lavoro in oltre 100 immagini firmate dal mago dell’obiettivo. Accanto ai ritratti su sfondo bianco, che eliminano qualunque orpello possa distrarre l’attenzione dal soggetto, vengono presentati gli scatti legati al fashion, dagli esordi di Avedon, che puntano a una narrazione, alle fotografie mature che si concentrano invece solo sulla modella e su quanto indossa. E una sezione a parte è dedicata al singolare rapporto di empatia che si stabilisce fra il celebre fotografo e lo stilista Gianni Versace. Fino al 29 gennaio 2023. Stessa location per Max Ernst, prima retrospettiva italiana sul surrealista, la cui curiosità insaziabile rivive nei 400 pezzi fra quadri, disegni, plastica, collage, illustrazioni per libri, gioielli. Prestati da istituzioni italiane e straniere, per far entrare il visitatore nella creatività di un artista a tutto tondo che debutta nella natia Germania per diventare americano e francese d’adozione. Dal 4 ottobre al 26 febbraio 2023. www.palazzorealemilano.it

Il futurismo 1910 – 1915 a Palazzo Zabarella di Padova
Un punto di vista inedito, quello della mostra messa a punto a Palazzo Zabarella di Padova dal primo ottobre, per rileggere in chiave internazionale un movimento squisitamente italiano, Il futurismo 1910 – 1915. Il sottotitolo recita infatti “La nascita dell’avanguardia”, perché la rassegna si focalizza su un ridotto lasso di tempo, compreso fra la fondazione della corrente e l’ingresso nella Prima guerra mondiale, sottolineando come la ricerca futurista abbia avuto un carattere di rottura rispetto alla tradizione, la volontà di innovare e di guardare avanti, al futuro, attraverso sculture e dipinti di una modernità straordinaria. In esposizione più di 100 opere, con gli immancabili Balla, Boccioni, Soffici, Carrà, Sant’Elia, provenienti da 45 prestatori italiani ed esteri. Fino al 26 febbraio 2023. www.zabarella.it

Galleria Borghese di Roma: Meraviglia senza tempo
Una forma di pittura che aspira all’eternità? Quella che la Galleria Borghese di Roma presenta dal 25 ottobre al 29 gennaio 2023 in Meraviglia senza tempo, magnifica carrellata riservata ai dipinti su pietra, che nel corso del Seicento hanno incontrato molta fortuna nella Capitale. Sembra che la paternità di questo genere sia da attribuire al veneto Sebastiano del Piombo, angosciato per aver perso molti quadri nel Sacco di Roma del 1527 e quindi alla ricerca frenetica di un supporto più durevole della tela. La rassegna con 60 pezzi illustra una tendenza artistica che mirava a stupire con effetti illusionistici, in una sorta di gara con la plastica, nella resa di elementi naturalistici, del paesaggio, ma anche di ritratti, che andavano ad abbellire come beni di lusso ville e palazzi. Fra le sale romane anche immagini eterne di devozione e di bellezza legata al mito. www.galleriaborghese.beniculturali.it

Villa Zito di Palermo punta sulla pittura di Pietro Consagra
Anche Villa Zito di Palermo punta sull’inedito. Con la prima retrospettiva che ruota attorno alla pittura di Pietro Consagra, siciliano che è stato fra i nomi di punta dell’Astrattismo internazionale, lavorando soprattutto in ambito scultoreo. Nelle sale della maestosa struttura costruita nella prima metà del Settecento sfilano 40 opere, fra dipinti e rilievi, che mettono in risalto l’approccio di Consagra: prendendo parte al gruppo romano Forma, ha esordito con una ricerca sui materiali, per approdare progressivamente a sculture quasi bidimensionali, sfociate nelle lamine della Città frontale. Questi lavori sono frutto di riflessioni urbanistiche, utopiche e al tempo stesso polemiche, che Pietro affronta anche in forma scritta, firmando un pamphlet. Dal 17 settembre al 4 dicembre. www.villazito.it