Elegante, diretta e orgogliosa. Catherine Deneuve, leggendaria diva della storia del cinema, ha praticamente aperto la Mostra del Cinema di Venezia con la conferenza stampa in cui si è presentata con la bandiera dell’Ucraina apposta sotto il bavero del proprio vestito viola. Un simbolo, quello mostrato dall’attrice, che stasera a 78 anni riceverà il Leone d’oro alla carriera, nell’evento di apertura della kermesse italiana. Catherine Deneuve ha parlato della propria carriera e dell’orgoglio provato nel ricevere il riconoscimento, ma ha anche parlato della guerra in Ucraina, sottolineando la speranza che «la guerra finisca presto».

Deneuve sull’Ucraina: «Mi auguro la guerra finisca»
Poco prima della conferenza stampa, Catherine Deneuve ha chiesto alla moderatrice Alessandra De Luca di far presente ai giornalisti che indossava la bandiera ucraina. «Sono orgogliosa di questa bandiera, sono solidale con il popolo ucraino», ha dichiarato. Poi ha risposto a una giornalista di Kyiv: «Sono molto consapevole di ciò che succede nel mondo e per questo ho voluto indossare la bandiera del’Ucraina. Ogni giorno mi auguro in cuor mio che la guerra finisca, che le cose si risolvano. Ma non ho una dichiarazione precisa da fare sull’Ucraina: non vorrei che le mie parole fossero travisate».
Catherine Deneuve non si sente un’icona di femminilità
L’impatto nella storia del cinema francese avuto dall’attrice è fuor di dubbio. Ma Catherine Deneuve rifugge dalla definizione di icona o sex symbol: «Io non mi sento un’icona, ritengo che la parola icona non si può utilizzare per me. Io una sex symbol? Non mi sembra di essere stata così sexy in gioventù, ero bionda ma non ho mai assunto pose sexy. Questo termine non rispecchia il mio look. Essere sexy non è mai stata la cosa fondamentale per me e certamente non lo è più da diversi anni. Oggi è più facile invecchiare da attrice». La 78enne ha poi parlato anche del ritiro dalle scene, specificando di non essere «affatto pronta a ritirarmi a vita privata».
