Più di cento uomini russi mobilitati per la guerra in Ucraina sono in sciopero nel loro centro di addestramento, situato nella Russia centrale, per protestare contro il mancato pagamento della somma promessa di 195 mila rubli (circa 3 mila euro). «Ci stanno mandando in guerra per pochi centesimi. Siamo stati ingannati», ha dichiarato uno dei soldati che hanno incrociato le braccia.
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L’appello dei coscritti pubblicato sul sito Gulagu.net
I soldati che si sono resi protagonisti della protesta provengono dalla Repubblica di Ciuvascia e stanno svolgendo l’addestramento militare a Ul’janovsk, sul fiume Volga. «Stiamo rischiando la nostra stessa vita, andando a morte certa per la vostra sicurezza e per la vostra vita pacifica», hanno dichiarato i coscritti in un appello pubblicato dal progetto per i diritti dei prigionieri Gulagu.net.
«Per il bene di chi dovremmo andare a combattere?»
«Per il bene di chi, allora, dovremmo andare a combattere per questo governo, lasciando le nostre famiglie senza sostegno? Ci rifiutiamo di partecipare all’operazione militare speciale e cercheremo giustizia fino a quando non avremo ricevuto il denaro promesso dal nostro governo, guidato dal presidente della Federazione Russa», continua l’appello.
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Lezioni di tiro cancellate e depositi di armi chiusi a chiave
Secondo i media indipendenti russi, lo sciopero sta andando avanti nel centro di addestramento militare di Ul’janovsk. Le lezioni di tiro sono state cancellate e i depositi di armi del centro sono stati chiusi a chiave, ha riferito oggi il notiziario Sota, citando fonti anonime.