È morto Pierluigi Concutelli, terrorista nero condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio, avvenuto nel 1976. Avrebbe compiuto 80 anni a giugno. Era malato da tempo: dopo aver trascorso quasi metà della sua vita in carcere in quanto condannato all’ergastolo, Concutelli aveva avuto la sospensione condizionale della pena nel 2011 per motivi di salute.
Ordine Nuovo e l’adesione alla lotta armata
Concutelli aveva aderito a Ordine Nuovo dopo una breve esperienza nel Fronte Nazionale di Junio Valerio Borghese. Il 10 luglio 1976 l’omicidio del giudice Occorsio, commesso dal “Comandante” (così era soprannominato Concutelli) insieme all’ex parà Gianfranco Ferro che poi, arrestato, farà il suo nome. Il giudice fu ucciso con 32 colpi di mitra, mentre si recava in ufficio con la sua auto: all’interno della vettura fu rinvenuta la rivendicazione dell’agguato firmata da Ordine Nuovo, organizzazione terroristica di estrema destra extraparlamentare già artefice delle stragi di Piazza Fontana e Piazza della Loggia. Occorsio veniva accusato di «avere, per opportunismo carrieristico, servito la dittatura democratica perseguitando i militanti di Ordine Nuovo e le idee di cui essi erano portatori». Nell’autobiografia Io, l’uomo nero, Concutelli spiegò: «Consideravamo il giudice romano uno degli ingranaggi di quel meccanismo che si era messo in moto per stritolarci, per tagliare fuori dalla vita politica italiana buona parte dei neofascisti».

I due omicidi commessi nel supercarcere di Novara
Per l’omicidio furono indagati prima Danilo Abbruciati e poi Alvaro Pompili. Concutelli fu invece arrestato nel febbraio del 1977, nel centro di Roma, per poi essere condannato a marzo del 1978 in quanto esecutore materiale. Concutelli non ha mai rinnegato la lotta armata, rivendicando anzi la paternità degli omicidi come esecutore e mandante militare senza alcun pentimento. Già omicidi, perché ne ammise altri due: quelli di Ermanno Buzzi, condannato in primo grado per la Strage di piazza della Loggia, e Carmine Palladino, luogotenente di Stefano Delle Chiaie in Avanguardia Nazionale, entrambi considerati dei delatori e perciò uccisi nel carcere di massima sicurezza di Novara.

L’ischemia cerebrale e la sospensione della pena detentiva
Dopo vari tentativi di evasione falliti e quasi 25 anni in regime di massima sicurezza, nel 2002 Concutelli aveva ottenuto la semilibertà per lavorare fuori dal carcere: il beneficio fu sospeso quando venne trovato in possesso di hashish. Nel 2009 aveva subito un’ischemia cerebrale, che da quel momento gli aveva impedito di parlare e di alimentarsi autonomamente e per la quale, nel 2011, gli era stata riconosciuta la sospensione della pena detentiva.