Addio a Pierluigi Frosio, capitano del “Perugia dei miracoli”
Il suo nome è legato al squadra umbra, per la quale ha giocato da libero per dieci anni, sfiorando uno storico scudetto.
Il mondo del calcio piange Pierluigi Frosio, scomparso oggi all’età di 73 anni. Ex difensore, il suo nome è legato al Perugia, squadra per la quale ha giocato per dieci anni dal 1974 al 1984, guidando la retroguardia della squadra che nella stagione 1978/79 sfiorò lo scudetto, seconda da imbattuta alle spalle del Milan.

Frosio, la carriera da calciatore
Nato a Monza il 20 settembre 1948, Pierluigi Frosio si era fatto le ossa in cinque stagioni trascorse nelle serie minori tra Pro Sesto (D), Legnano e Rovereto (C), poi nel 1972 l’approdo al Cesena, con cui ha conquistato la prima storica promozione in A del club romagnolo. In seguito è passato al Perugia, all’epoca in Serie B: è rimasto in Umbria per dieci stagioni, guidando i Grifoni come capitano nel periodo migliore della loro storia: il secondo posto in Serie A nella stagione 1978/1979, senza subire nemmeno una sconfitta, e la partecipazione alla Coppa Uefa l’anno successivo, sempre con alla guida l’emergente Ilario Castagner. Prima di questo, il grande dolore per aver visto morire in campo il suo compagno di squadra, Renato Curi, che si era accasciato durante una sfida contro la Juventus. Libero moderno, Frosio è poi rimasto al Perugia anche dopo la retrocessione in B, chiudendo la lunga parentesi umbra con 323 presenze, secondo di sempre nella storia del club.

Frosio, la carriera da allenatore
Dopo Perugia, Frosio ha chiuso la carriera a Rimini, in Serie C, chiesto espressamente dal rampante Arrigo Sacchi, che aveva bisogno di una guida di esperienza per il reparto difensivo. Appesi gli scarpini al chiodo a 37 anni, Frosio aveva iniziato ad allenare: prima le giovanili del Perugia, poi Monza con promozione in B e Atalanta in Serie A, prima di una discesa nelle serie minori. Ultima panchina nel 2006, Lecco. A dare la notizia della sua morte è stato il figlio giornalista Alex: «Sei stato e sarai sempre il mio eroe. Ciao papà».