Addio a Harry Belafonte, uno dei cantanti più famosi e attivi degli Anni 50 e 60. L’artista, scrive il New York Times citando il portavoce Ken Sunshine, è deceduto nella sua casa nell’Upper West Side di Manhattan a causa di una insufficienza cardiaca. Aveva 96 anni.
Il successo e la corona di “re del calypso”
Harry Belafonte era nato il primo marzo del 1927 ad Harlem da genitori giamaicani. Aveva iniziato la carriera di cantante dopo la Seconda guerra mondiale, nel corso della quale si era arruolato nella Marina degli Stati Uniti. Nel 1952 incise per il suo primo singolo, Matilda. Il grande successo arrivò con il secondo e terzo album della carriera, usciti entrambi nel 1956: Belafonte e Calypso. Quest’ultimo, che conteneva i brani Day-O (The Banana Boat Song) – canto popolare giamaicano – e Jamaica Farewell, fu il primo di un artista a vendere più di un milione di copie. Aveva continuato a incidere album nei decenni successivi, ottenendo premi e collazionando importanti collaborazioni: nel 1988 l’ultimo album in studio della carriera, Paradise in Gazankulu.

La carriera di attore: nel 2018 l’ultima parte in un film
Sempre negli Anni 50 avviò la carriera di attore: nel 2018 – ultima interpretazione – era apparso in BlacKkKlansman, diretto da Spike Lee. Nel 1959, nel ruolo del minatore Ralph Burton, fu protagonista de La fine del mondo, film post-apocalittico in cui, dopo un disastro termonucleare, un minatore pare essere l’ultimo rimasto sulla terra fino all’incontro con una ragazza (interpretata da Inger Stevens). Per motivi di censura – negli Stati Uniti vigeva la segregazione razziale – nel film non furono inserite effusioni tra i due.

I premi ricevuti, non solo per meriti artistici: l’attivismo
Molto vicino a Martin Luther King, il “re del calypso”, come fu soprannominato, si distinse anche come attivista per i diritti civili. Primo afroamericano della storia a ricevere il Kennedy Center Honors nel 1989, nel 2015 fu insignito del Jean Hersholt Humanitarian Award, particolare categoria dei premi Oscar assegnata periodicamente per contributi eccezionali a cause umanitarie. Nel corso della carriera, come artista, ha ricevuto anche la National Medal of Arts (1994) e il Grammy Lifetime Achievement Award (2000).