Giampiero Boniperti è scomparso nella notte a causa di una insufficienza cardiaca. Avrebbe compiuto 93 anni il 4 luglio. Presidente onorario della Juventus, ne era stato uomo simbolo come giocatore e come dirigente. Nato a Barengo, nel Novarese, nel 1928, insieme con John Charles e Omar Sívori ha fatto parte del Trio Magico, uno dei terzetti d’attacco più forti di sempre della serie A. Nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori della storia. Mentre nel 2012 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i dirigenti. Nella Juve entrò a 17 anni per lasciarla quasi mezzo secolo dopo da presidente onorario. In bianconero vinse cinque scudetti (’49-’50; ’51-’52;’57-’58; ’59-’60; ’61-’62). Trentotto match, impreziositi da otto reti, invece, con la divisa azzurra della nazionale. Centravanti dalle caratteristiche atipiche, specie per il calcio dell’epoca, era capace di abbinare doti fisiche importanti a una qualità nel tocco di palla fuori dal comune. Fu proprio questa caratteristica a consentirgli, a un certo punto della carriera, di arretrare a centrocampo.
Presidente dal 1971 al 1990, nel 1991 divenne amministratore delegato fino al 1996. Nel 2006 fu nominato presidente onorario. Una vita al fianco della Vecchia Signora. «La Juve», disse, «non è soltanto la squadra del mio cuore, è il mio cuore». Tra il 1994 e il 1999 con Forza Italia è stato parlamentare europeo.