Era morto da 3 o 4 giorni ma è stato trovato oggi, da solo al pian terreno di casa sua, Ferdinando Carretta, reo confesso autore dello sterminio della sua famiglia nel 1989. L’uomo, 61enne, sembra fosse malato da tempo e viveva a Forlì dal 2006, prima in una comunità di recupero e poi in libertà vigilata, lavorando come operatore ecologico. A dare l’allarme pare sia stato un vicino, che ha chiamato i carabinieri spiegando di non avere notizie né di aver visto Carretta per diversi giorni. Secondo i primi rilievi del medico legale, il decesso risalirebbe a 3 o 4 giorni fa.

Il caso Carretta: Ferdinando uccise genitori e fratello nel 1989
Il caso Carretta risale al 1989. Il 4 agosto, a Parma, Ferdinando Carretta ha ucciso i membri della propria famiglia: i genitori e il fratello minore. Classe ’62, aveva 27 anni e dopo lo sterminio è partito per il Regno Unito, dove si è nascosto per 9 anni. Confessò in diretta televisiva il suo reato, durante un’intervista, nel novembre del 1998. In tribunale venne dichiarato non capace di intendere e di volere e per questo venne portato in un carcere psichiatrico. Poi, nel 2004, è scattata la semilibertà e infine, dal 2015, è stato del tutto libero. Secondo le indagini, Ferdinando aveva avuto problemi di tossicodipendenza e i litigi in famiglia erano frequenti. il 4 agosto ha sparato i genitori, Giuseppe e Carretta e Marta Chezzi, e al fratello 23enne, Nicola. Poi ha nascosto i cadaveri nel bagno prima di liberarsene nella discarica di Viarolo, il giorno dopo.

Ferdinando è scappato con sei milioni di lire
Prima di fuggire, Ferdinando ha incassato due assegni, falsificando le firme del padre e del fratello, per un totale di sei milioni di lire. Si è nascosto a Londra per 9 anni, fino al 21 novembre del 1998, quando durante un posto di blocco venne fermato dalla polizia metropolitana, che ricordandosi della vicenda lo segnalò all’Interpol. Poi l’intervista con Giuseppe Rinaldi, davanti alle telecamere di Chi l’ha visto?, in cui ha ammesso di aver ucciso la famiglia. Alla domanda «cos’è successo la sera del 4 agosto?» lui ha risposto: «Ho impugnato quell’arma da fuoco e ho sparato ai miei genitori e a mio fratello».