Lutto nel mondo del calcio. Il portiere Daniel Leone è morto nella giornata di sabato 2 ottobre a soli 28 anni: da sette lottava contro un tumore al cervello. Originario di Piedimonte Matese (provincia di Caserta), Leone aveva fatto la trafila nelle giovanili della Reggina, per poi giocare una stagione da titolare al Pontedera in Lega Pro Seconda Divisione. Nel 2013/14, dopo poche presenze raccolte nella Reggiana in Lega pro, era sceso di categoria per difendere la porta della Torres nel girone di ritorno del campionato, totalizzando 17 presenze. In seguito il ritorno alla Reggina in C e la comparsa del tumore, che l’aveva costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico e a lasciare momentaneamente il calcio. Tornato ad allenarsi con gli amaranto un anno più tardi, Leone era stato ingaggiato dal Latina in B, club per il quale non è mai sceso in campo. Nel 2016/17 aveva invece raccolto tre presenze nel Catanzaro, prima che il male si riaffacciasse costringendolo a un secondo intervento e al ritiro definitivo.
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Daniel Leone, il ricordo della Torres
17 presenze in Lega Pro Seconda Divisione, stagione 2013/14. Leone aveva lasciato un ottimo ricordo a Sassari. Questo il saluto del club cittadino: «La Torres, la sua dirigenza, lo staff tecnico, medico fisioterapico e operativo, tutti i tesserati di prima squadra, Settore Giovanile e Scuola calcio, insieme all’intera tifoseria torresina, si stringono in un commosso abbraccio alla famiglia di Daniel Leone, ex rossoblù prematuramente scomparso all’età di 28 anni».
Daniel Leone, il ricordo di Christian Puggioni
Così invece lo ha ricordato su Facebook Christian Puggioni, portiere della Reggina ai tempi in cui Leone era nelle giovanili della società calabrese: «Eri poco più di un ragazzino, quando al Sant’Agata, con quello sguardo sveglio e gli occhi illuminati dalla voglia di difendere una porta, mi chiedevi facendo tuoi, i segreti del mestiere, dell’ultimo baluardo della difesa. Ho sempre apprezzato la tua tenacia, e ho fatto il tifo per te, sempre. Ogni tua vittoria, era una mia vittoria. Ecco un altro giovane che emergerà! Dicevo tra me e me. Poi la notizia che mai vorresti avere. In silenzio, da lontano, sempre nel rispetto della tua dignità e della tua forza d’animo, ho continuato a fare il tifo per te, ancora più forte. Dopo 4 anni di battaglia, però, oggi non ci sei più. Il vuoto che lasci è immenso, e qualcuno potrebbe pensare che hai perso la partita più importante della tua vita. Povero sciocco. Sì perché Daniel, hai vinto. Hai vinto, insegnando a tanti, la dignità di affrontare i veri problemi della vita. Hai insegnato, il coraggio di vivere la sofferenza con forza e speranza. Hai insegnato, che si può lasciare il proprio nome, marchiato a fuoco nella memoria delle persone, con l’esempio e il coraggio. Buon ultimo volo Daniel LEONE».