Altra morte sul posto di lavoro in Italia. L’operaio di 32 anni Davide Scanio ha perso la vita in una fabbrica di imballaggi ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, dopo essere stato agganciato da un macchinario a rotazione vicino al quale stava lavorando. Scaraventato a terra, ha battuto violentemente la testa ed è morto sul colpo.
Morte sul lavoro, l’incidente in una fabbrica di imballaggi
L’incidente è avvenuto nella fabbrica di imballaggi Cavalleri Unipersonale. Cause ed esatta dinamica dell’incidente mortale sono al vaglio dei carabinieri militari e dello Spresal (Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro). «Si tratta dell’ennesimo incidente in un Paese come l’Italia, con già un altissimo livello di mortalità sul lavoro», ha dichiarato Marco Ciani, segretario generale Cisl Alessandria-Asti. «Da anni conduciamo una battaglia per la sicurezza. Servono più ispezioni, soprattutto preventive; formazione di qualità; in caso di irregolarità accertate dalla magistratura, sanzioni certe da applicare. La sicurezza resta sacra: si deve poter lavorare per vivere tornando ogni sera a casa e non morire per lavoro».
Morti e incidenti sul lavoro, i dati dei due primi mesi del 2022
«I preoccupanti incrementi rispetto al primo bimestre del 2021 impongono una seria riflessione per stimolare maggiore attenzione verso il tema della salute e sicurezza sul lavoro», aveva detto appena due giorni fa il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, commentando il dato in aumento relativo alle morti sul lavoro: 85 decessi, a cui si aggiungono i 29 in itinere (verificatisi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro). I 114 morti rappresentano un +10 più rispetto ai 104 che erano stati registrate nel primo bimestre dello scorso anno e un +6 in più rispetto ai 108 decessi del periodo gennaio-febbraio 2020. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nei primi due mesi del 2022 sono state 121.994, in aumento del 47,6 per cento rispetto alle 82.634 del primo bimestre del 2021 e del 26,4 per cento rispetto alle 96.549 del periodo gennaio-febbraio 2020.