I morti sul lavoro nel 2022 hanno superato le 1.000 unità. L’Inail, l’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro, ha confermato che a fine ottobre sono stati 909 gli infortuni sul lavoro con esito mortale su un totale di ben 595.569 denunce, con un aumento percentuale del 32,9%.
Morti sul lavoro nel 2022
A fine novembre si contavano già 1.003 morti di cui 709 sul luogo di lavoro, 289 in itinere e 5 per Covid. La regione che riporta più vittime è la Lombardia con 164 vittime, a cui seguono il Veneto con 104, Campania e Lazio con 85. Ultime della classifica Friuli Venezia-Giulia e Valle d’Aosta, con 7 denunce per infortunio sul posto di lavoro con decesso.

Se i morti hanno superato la soglia delle 1.000 unità, non va meglio per gli infortuni – che registrano un +30%. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e novembre 2022 sono state 652.002 rispetto alle 502.458 dei primi undici mesi del 2021, alle quali si affiancano le denunce per patologie di origine professionale che sono state 55.732, con un incremento del 9,7%.
Aumentano anche gli infortuni
Sebbene la metà degli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nei primi 11 mesi del 2022 riguardino la fascia d’età tra i 40 e i 59 anni, bisogna sottolineare che gli incrementi riguardano tutte le fasce, sia per età che per sesso. I dati riguardanti la componente femminile, infatti, comparando l’anno 2021 con il 2022 registrano un +49,6%, mentre quella maschile presenta un +18,7%.

Numeri provvisori, sottolinea l’Inail: per avere una stima esatta bisognerà aspettare il consolidamento dei dati dell’intero 2022 disponibili solo quando si saranno conclusi tutti gli iter amministrativi e sanitari relativi ad ogni denuncia, in particolare a quelle con esito mortale e da contagio da Covid-19. Anche i numeri causati dal virus contratto sul posto di lavoro vanno ad inserirsi in questo paniere di dati e proprio in tema pandemia l’Inail parla di un lieve decremento dei decessi registrato a novembre.